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13 maggio 2006

Per uscirne bisogna punire

E' partito l'effetto domino.
Come spesso accade al momento della scoperta di un grosso scandalo (per esempio tangentopoli) tutto viene a galla come per miracolo, come se tutto fosse stato tenuto in serbo per rendere più spettacolari i fuochi d'artificio. Il cosiddetto Moggi-gate ormai ha raggiunto livelli inimmaginabili. La strategia del d.g. bianconero comprendeva una fitta rete di rapporti che partiva dalle più alte cariche del mondo istituzionale sportivo (Figc, Lega, Aia) e che, toccando arbitri, designatori, procuratori e dirigenti, terminava con poliziotti e finanzieri impegnati a "proteggere" Moggi nella sua scalata al potere.
La trama tessuta da Lucky Luciano prevedeva designazioni pilotate di arbitri per le partite di campionato (dalla scelta della terna arbitrale alla assegnazione delle partite nelle farie fasce) e della cosiddetta strategia delle ammonizioni "scientifiche", piazzate cioè ai giocatori squalificati per impedirgli di giocare le partite contro i bianconeri.
Pezzo dopo pezzo l'effetto domino porta alla scoperta di altri tasselli del mosaico: dallo scandalo scommesse in cui spicca il nome di Gianluigi Buffon, al traffico di cocaina con protagonisti due ex attaccanti juventini (Padovano e Vialli) passando per un calciomercato comandato dalla Gea di Moggi jr, per un bilancio juventino sotto accusa per falso, per le convocazioni di Lippi "su consiglio" del d.g. bianconero, per un campionato (quello 2004/2005) in cui anche Lazio, Fiorentina e, in misura minore, il Milan rischiano pene severe.
Ogni giorno, quasi ogni ora qualche nuovo pezzetto di questo scandalo viene fuori e non può far che peggiorare una situazione da cui, per uscire, c'è soltanto il metodo della rifondazione.
Non voglio ipotizzare banali scenari futuri o soluzioni infallibili ma il primo passo che questo calcio deve fare per avere una speranza di uscire a testa alta senza perdere quella poca credibilità che gli rimane è soltanto quello di punire. Punire severamente. Punire senza riserve. Punire per dare l'esempio. Punire per far capire che non si guardano gli scudetti o il colore della maglia per impartire pene più o meno severe. Squalifiche, penalizzazioni, retrocessioni, ritiro degli scudetti. Va bene tutto. Basta che ci sia qualcosa di significativo.
Vignetta di Artefatti

Alessandro


 
Non voglio dimostrare niente, voglio 
mostrare. Federico Fellini