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05 maggio 2006

Sport e trasparenza: il mio basket

E' ormai parecchio tempo che ribadisco la mia preferenza verso il basket piuttosto che verso il mondo del calcio. Non entro in merito di quanto successo in questi giorni: le intercettazioni telefoniche di Moggi&friends le potete leggere su www.gazzetta.it insieme alle repliche della dirigenza juventina.
Il mondo del calcio è sporco, gli interessi sono troppi e i giocatori somigliano sempre più ad attori ben preparati. Seguo il basket da molti anni (tifosissimo Vertical Vision Cantù) e posso dire che lì qualche valore è rimasto. Soprattutto nelle piccole realtà, esiste ancora un universo che nel calcio non sarebbe immaginabile a qualsiasi livello. L'amore per la squadra, i giocatori come vere bandiere, l'agonismo sano, i pronostici che si possono capovolgere: questo è il mio basket, quello che ti riesce sempre a stupire. Quello che ti regala emozioni e che non ti dà l'impressione di essere finto. Quello che ti fa anche conoscere i giocatori come se fossero persone normali.
Cosa può dare oggi il calcio? Società fallite, giocatori venerati e strapagati, le vittorie sempre delle stesse squadre. Ci mancavano anche le "amichevoli" telefonate...dove si andrà?
Chi ha potuto vedere su Sky la partita di basket Cantù-Roma di domenica 30 aprile sa cosa può dare il basket, un brivido lungo 40 (o 45, in questo caso) minuti. Unito alla consapevolezza di non dare mai nulla per scontato. Il calcio, oggi, non può offrirlo se non in rare occasioni.

Alla prossima puntata.
Carlo


 
Non voglio dimostrare niente, voglio 
mostrare. Federico Fellini