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23 luglio 2006

Veni, vidi, vici. Go Andrea!

Ero curioso riguardo al primo impatto del basket Usa su Andrea Bargnani. La summer league appena conclusa negli States fornisce alle varie squadre indicazioni su giocatori che tentano di strappare un buon contratto. Altri giocatori, invece, giocano già con grandi aspettative e devono dimostrare le loro doti in partite dove ognuno gioca più per sè che per la squadra. E' il caso di Andrea Bargnani. "First pick" del draft 2006, il giocatore romano ha già firmato un contratto milionario e pluriennale con i Toronto Raptors. E a vent'anni, dopo un'ottima summer league, si appresta a illuminare i parquet più famosi del mondo, quelli della NBA. Voglio lanciarmi in un'operazione molto pericolosa per chi scrive: la previsione sul futuro. Ecco perchè a mio modesto parere l'ex giocatore del Benetton farà altrettanto bene nel campionato più famoso del mondo:
- E' giovane ma già maturo in campo. Ha percentuali ottime negli ultimi due campionati e anche in Eurolega ha disputato grandi incontri contro avversari ben più "anziani" di lui. Da due stagioni è uno dei leader dei trevigiani in campo, la personalità certo non gli è mai mancata.
- Nelle ultime stagioni è stato allenato da Ettore Messina e David Blatt. Insomma, di più in Europa non si può chiedere. Avere come coach due maestri come loro ha giovato alla sua maturazione tecnica e atletica. Ettore Messina, la scorsa estate, dichiarò che se avesse potuto portare un giocatore trevigiano a Mosca avrebbe scelto sicuramente Bargnani. E a diciannove anni questa è stata per lui una grande iniezione di fiducia.
- Il romano è il classico "centro atipico" che si sta affermando nel basket moderno. Gioca molto bene da ala grande, ma anche come centro si difende ottimamente. Certo, contro i colossi americani sarà tutta un'altra cosa, ma l'intelligenza in campo a volte aiuta di più. E' il giocatore più simile a Dirk Nowitzki che ci sia sul panorama mondiale. Se non avrà timore e giocherà con grinta e personalità sin da subito, lo dimostrerà in fretta. Anche perchè gli americani non sono certo il popolo più paziente del mondo verso i giocatori.
- Negli USA nessuno sembra aver mai visto giocare Bargnani prima d'ora. Tutti i più grandi giornalisti di basket americani conoscono ben poco delle sue doti. Troppa superbia che potrebbero pagare cara. La NBA è il campionato migliore al mondo, ma gli esperti del settore qualche occhiatina in Europa potrebbero pure darla ogni tanto. Anche perchè molti giocatori che si sono affermati negli ultimi anni vengono proprio da campionati europei. Andrea deve sfruttare a suo favore questo "fattore sorpresa". In pochi conoscono il suo gioco e questo potrebbe essere un grosso vantaggio a suo favore.

Aspetto di essere smentito dai fatti, ma le premesse per una grande carriera di Bargnani in NBA ci sono tutte. Speriamo che anche Andrea, come Giulio Cesare sul Rubicone, possa dire "venni, vidi e vinsi" e magari conquistare l'America.
Un'altra previsione: anche Belinelli, classe 1986, è pronto per essere protagonista negli States. Ma di questo parleremo la prossima estate.

Carlo

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