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18 maggio 2006

Zecche in treno

Come giustamente scritto da Carlo ci vuole calma.
Bisogna lasciar lavorare le persone per giudicare il loro operato. Da buon cittadino pendolare però mi prendo la libertà di scrivere un "post aperto" (anzichè una lettera) al neo-ministro dei trasporti Alessandro Bianchi (e di riflesso a quello delle infrastrutture, Antonio Di Pietro).

Caro ministro Bianchi, se vuole ascoltare per un minuto uno dei milioni di cittadini che utilizzano spesso e volentieri i treni delle Ferrovie dello Stato le vorrei chiedere un enorme favore. Lasci perdere per un attimo (non dico dimenticare, dico rinviare) il discorso TAV, il discorso Altavelocità, il discorso Ponte sullo Stretto e si dedichi con tutte le forze e le risorse a migliorare il servizio di Trenitalia. Tutti i giorni milioni di persone utilizzano il treno per spostarsi, per andare al lavoro, per andare a scuola e tutti i giorni si trovano di fronte ai soliti problemi: ritardi, sporcizia nei vagoni, viaggi appiccicati come sardine, soste in mezzo alla campagna all'insegna del "speriamo che riparta" e mi fermo quì.
Lei a questo punto potrebbe contestarmi il fatto che la Tav e l'Altavelocità sono necessarie per il progresso del Paese. Certo ministro, però se tutti i lavoratori che viaggiano tutti i giorni per raggiungere il posto di lavoro arrivassero puntuali e quindi meno stressati da un viaggio in piedi, a due centimetri dal naso di un altro e con l'ansia di non arrivare in tempo, le assicuro che si lavorerebbe meglio, di più, si aumenterebbe la produttività della gente e ne gioverebbe anche il progresso dell'Italia. Ne sono certo.
Non voglio certo prendere il posto di chi deve studiare la soluzione a questi problemi però alcune priorità mi sembrano palesi:
1-La pulizia delle carrozze e dei servizi deve migliorare.
2-La puntualità assoluta certo è difficile ma si può migliorare progressivamente. In primis l'usura, la vecchiaia e la scarsa manutenzione delle vetture ne inficiano l'efficenza e ne causano spesso e volentieri o il malfunzionamento o la rottura. Le linee ferroviarie, composte da binari e fili aerei, devono essere aggiustate, riviste e, perchè no, cambiate per migliorarne l'efficenza, la sicurezza ed evitare i ritardi dovuti "a problemi o guasti sulla linea". Senza contare i tratti in cui si viaggia su un solo binario in entrambi i sensi di marcia o addirittura un treno si deve fermare per aspettare il transito di un altro dalla direzione opposta.
3-Il rapporto con la clientela dovrebbe essere un pò più diretto ed efficace. Non sono nuovi casi in cui, a causa di ritardi, un cliente perde la coincidenza e non ottiene risposte esaurienti riguardo a rimborsi e ad altre soluzioni di viaggio. Per non parlare degli scioperi (altro capitolo penoso). Non dico che non ci siano brave persone di Trenitalia disposte e pronte ad aiutare ma è il complesso della comunicazione al cliente che è scarsa e mal disposta.
Caro ministro, mi rendo conto che i tempi saranno lunghi, i compiti e gli impieghi plurimi però a queste ferrovie un occhio ce lo dia perchè a viaggiare nei vagoni-sardina c'è la gente che, con il suo voto, le ha permesso di assumere questa privilegiata ma impegnativa carica.
Grazie
Saluti

Alessandro


 
Non voglio dimostrare niente, voglio 
mostrare. Federico Fellini