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19 maggio 2006

Il Codice Da Vinci: paure e congetture

Esce oggi in contemporanea mondiale l'attesissimo film di Ron Howard "Il Codice Da Vinci". Intorno al fenomeno Dan Brawn si è parlato tanto, tantissimo, troppo. Congetture, paure, urla esoteriche, minacce alla cristianeità, di tutto di più.
Lo scrittore americano ha costruito un eccezionale romanzo dalla grande forza narrativa, ricco di mistero, un pò noir e dal notevole intreccio. La Chiesa condanna e boicotta un libro e un film basati sulla finzione e sulla invettiva tipiche di un romanzo. Lo fa, forse, più per paure interne, relative ai propri fedeli e alle loro convinzioni e credenze. Questa è la verità. Altrimenti non riesco veramente a pensare come, una istituzione così importante, storicamente potente e religiosamente intoccabile possa aver paura di un libro e di un film. Preti, vescovi, cardinali e addirittura il Papa si sono mossi per boicottare il libro come se potesse veramente diventare un nuovo vangelo per la gente. La Chiesa si è mossa come se dopo l'ultima pagina del "Codice Da Vinci" la gente fosse pronta a non credere più in quella cultura in cui è nata e cresciuta. Impariamo a dare il giusto peso alle cose.






Alessandro

2 Comments:

  • Hey! Ciao! beh devo ammettere che ho visto il film e letto il libro, e ti do ragione: è un bel romanzo, tutto qui. Però non son d'accordo sul punto in cui affermi che la Chiesa non dovrebbe spaventarsi per un libro... in fondo le tesi di Lutero inizialmente hanno avuto un richiamo molto minore e poi invece guarda che hanno fatto... beh poi non credo che questo libro arrivi a minacciare allo stesso modo la Chiesa... anzi, è proprio solo un romanzo. Ma il peso che può dare il medium è davvero da non sottovalutare.
    Baci, Vale

    By Anonymous Anonimo, at 01 giugno, 2006 19:42  

  • Ciao Vale. Grazie per l'intervento. Cmq il mio era un modo per dire che una istituzione importante e potente come la chiesa non dovrebbe, a mio giudizio, preoccuparsi così tanto per un libro che non si pone l'obiettivo di essere un nuovo vangelo ma solo un semplice romanzo. Cmq è verissimo che il peso mediatico è spesso e volentiero pericoloso.
    Ciao
    Alessandro

    By Anonymous Anonimo, at 11 giugno, 2006 23:56  

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