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24 luglio 2006

La "Laguna" di Valentino è molto secca

"Per un attimo nelle qualifiche ho seriamente dubitato di lei e adesso le devo delle grandi scuse perchè oggi in gara è stata fantastica". Con questa frase Valentino Rossi, non più di una settimana fa, implorava il perdono della sua maravigliosa Yamaha M1 dopo la vittoria al Gp di Germania.
Ai dubbi di Vale lei aveva prontamente risposto permettendogli di recuperare dalla decima alla prima posizione in un Gran Premio incredibile.
Pochi giorni dopo e a tanti chilometri di distanza Valentino non può chiedere scusa alla sua M1. Anzi, dovrebbe essere il contrario. Stavolta i dubbi di Rossi nelle qualifiche si sono dimostrati fondati. Il motore infatti ha ceduto (II° volta quest'anno) e a soli 3 giri dalla fine ha costretto il suo "fantino" ad un ritiro amaro e quantomai inopportuno data la netta vittoria del rivale Nicky Hayden sulla pista di casa.
La pista americana di Laguna Seca è sicuramente la più difficile e sconosciuta dell'intero campionato. Lo sanno bene gli addetti ai lavori, lo sa Valentino e lo sa lo stesso Hayden (vincitore anche l'anno scorso) che su questa pista è cresciuto e ne conosce segreti e soffi di vento. Una pista che porta al limite fisico la tenuta dell'atleta con le sue curve veloci, paraboliche più in stile Indianapolis che MotoGp e con una temperatura d'asfalto vicina ai 60 gradi.
Valentino deve comunque recriminare con se stesso e con la squadra per il solito problema di quest'anno: le prove e le qualifiche. Se il pilota di Tavullia ha fatto delle ottime gare (al di la dei ritiri) sono le giornate precedenti a quella della Gara che devono preoccupare il Dottor Rossi & Co.
Il Motomondiale adesso si prende una piccola pausa e tornerà il 20 agosto in Repubblica Ceca, la prima di sei gare che porteranno a termine una stagione piena di alti e bassi, di sorprese e di colpi di scena. Rossi ha un distacco dal leader Hayden di 51 punti. Contando l'imprevedibilità e il talento di Valentino Rossi (e soprattutto i 25 punti in palio per ogni vittoria) un recupero non appare impossibile. Come sempre dal Dottore ci dobbiamo aspettare il possibile e l'impossibile.
Una nota di merito è d'obbligo per Marco Melandri (il migliore di tutti nelle staccate) e soprattutto per il baby-fenomeno Dani Pedrosa: al suo primo anno in MotoGp sta entusiasmando e stupéndo tutti per classe, velocità e coraggio. Piccoli fenomeni crescono.

Alessandro


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23 luglio 2006

Veni, vidi, vici. Go Andrea!

Ero curioso riguardo al primo impatto del basket Usa su Andrea Bargnani. La summer league appena conclusa negli States fornisce alle varie squadre indicazioni su giocatori che tentano di strappare un buon contratto. Altri giocatori, invece, giocano già con grandi aspettative e devono dimostrare le loro doti in partite dove ognuno gioca più per sè che per la squadra. E' il caso di Andrea Bargnani. "First pick" del draft 2006, il giocatore romano ha già firmato un contratto milionario e pluriennale con i Toronto Raptors. E a vent'anni, dopo un'ottima summer league, si appresta a illuminare i parquet più famosi del mondo, quelli della NBA. Voglio lanciarmi in un'operazione molto pericolosa per chi scrive: la previsione sul futuro. Ecco perchè a mio modesto parere l'ex giocatore del Benetton farà altrettanto bene nel campionato più famoso del mondo:
- E' giovane ma già maturo in campo. Ha percentuali ottime negli ultimi due campionati e anche in Eurolega ha disputato grandi incontri contro avversari ben più "anziani" di lui. Da due stagioni è uno dei leader dei trevigiani in campo, la personalità certo non gli è mai mancata.
- Nelle ultime stagioni è stato allenato da Ettore Messina e David Blatt. Insomma, di più in Europa non si può chiedere. Avere come coach due maestri come loro ha giovato alla sua maturazione tecnica e atletica. Ettore Messina, la scorsa estate, dichiarò che se avesse potuto portare un giocatore trevigiano a Mosca avrebbe scelto sicuramente Bargnani. E a diciannove anni questa è stata per lui una grande iniezione di fiducia.
- Il romano è il classico "centro atipico" che si sta affermando nel basket moderno. Gioca molto bene da ala grande, ma anche come centro si difende ottimamente. Certo, contro i colossi americani sarà tutta un'altra cosa, ma l'intelligenza in campo a volte aiuta di più. E' il giocatore più simile a Dirk Nowitzki che ci sia sul panorama mondiale. Se non avrà timore e giocherà con grinta e personalità sin da subito, lo dimostrerà in fretta. Anche perchè gli americani non sono certo il popolo più paziente del mondo verso i giocatori.
- Negli USA nessuno sembra aver mai visto giocare Bargnani prima d'ora. Tutti i più grandi giornalisti di basket americani conoscono ben poco delle sue doti. Troppa superbia che potrebbero pagare cara. La NBA è il campionato migliore al mondo, ma gli esperti del settore qualche occhiatina in Europa potrebbero pure darla ogni tanto. Anche perchè molti giocatori che si sono affermati negli ultimi anni vengono proprio da campionati europei. Andrea deve sfruttare a suo favore questo "fattore sorpresa". In pochi conoscono il suo gioco e questo potrebbe essere un grosso vantaggio a suo favore.

Aspetto di essere smentito dai fatti, ma le premesse per una grande carriera di Bargnani in NBA ci sono tutte. Speriamo che anche Andrea, come Giulio Cesare sul Rubicone, possa dire "venni, vidi e vinsi" e magari conquistare l'America.
Un'altra previsione: anche Belinelli, classe 1986, è pronto per essere protagonista negli States. Ma di questo parleremo la prossima estate.

Carlo

22 luglio 2006

Un piccolo gesto per un grande campione

Proprio mentre un sito internet sta raccoglendo firme per chiedere che Marco Materazzi smetta di giocare a calcio, un altro si propone ben altro obiettivo. "Difendiamo Materazzi", www.difendiamomaterazzi.it, è un sito che ha già raccolto più di diecimila firme e mira a scagionare il giocatore azzurro dopo la sanzione inflittagli dalla Fifa. Ricordiamo che il difensore dovrà scontare due giornate di squalifica, mentre Zidane solo una in più rispetto a lui. Ci uniamo al coro di quelli che hanno definito una "VERGOGNOSA DECISIONE" quella di equiparare il gesto dell'ex giocatore del Real Madrid alle provocazioni di Marco Materazzi. Chiunque abbia giocato una partita di calcio, anche in un torneo oratoriale, sa bene che l'insulto (anche se poco sportivo) e la provocazione fanno parte del gioco. Non siamo qui a giudicare la bontà di questo, ma il gesto di Zidane mertiava ben altra sanzione, proprio per essere un esempio verso i più giovani contro la violenza in campo. Invece si è scelto di punire il difensore azzurro quasi quanto il francese. La domanda sorge spontanea: se al posto di Zidane ci fosse stato un qualsiasi altro calciatore sarebbe finita allo stesso modo?

Carlo

15 luglio 2006

Dopo il primo grado di giudizio...


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Tutti scontenti.....o no?

Degli appassionati di calcio in Italia, in questo momento (stima personale, senza alcun riferimento) almeno otto tifosi su dieci non sono soddisfatti per le sentenze emesse ieri dalla Caf. Non lo sono i tifosi juventini (per la maggior parte, almeno), non lo sono quelli laziali o viola, non lo sono quelli di Milan e Inter. Insomma, tutti scontenti. Ma alla fine ribadisco che la decisione va accettata e non discussa. Se avessi dovuto fare una previsione delle pene prima di ieri, sarei andato molto vicino alla realtà. E' una sentenza a metà: non accetta le proposte di pena del pocuratore Stefano Palazzi ma nemmeno le motivazioni di difesa delle squadre. Si è voluto punire, tenendo conto dei tifosi e di cosa rappresenta l'universo calcio in Italia. E alla fine è giusto così, anche se il sottoscritto in cuor suo sperava in altro. Il calcio volta pagina, spero che il buonsenso imponga alle squadre di pensare a come rifondarsi piuttosto che ai ricorsi.
Se foste un tifoso del Chievo Verona, come vi sentireste adesso? Una decina d'anni fa in C1 e ora a sfidare il Real in Champins League. I vari Moro,D'Anna, Lanna, Pellissier (giocava nei dilettanti prima di arrivare a Verona) dovrebbero pensare che il lavoro "pulito" porta sempre a buoni risultati. E i tifosi in questo momento si preparano al campionato più bello della loro storia. Forza Chievo, in Champions ci sarò anch'io a tifare con voi!

Carlo

Il pasto è servito

Speravamo in pene dure e giuste e così è stato ma in parte. Le sentenze (di primo grado) lette ieri sera da Cesare Ruperto all'Hotel Parco dei Principi di Roma hanno lasciato tutti, per un motivo o per l'altro, abbastanza sorpresi.
Chi si aspettava pene esemplari è rimasto un po' deluso contando magari su una Juve in C o su un Milan in B; chi invece sperava punizioni un po' più leggere per il proprio club è rimasto deluso perchè, ad esempio, il Milan rimane sì in Serie A però senza l'Europa che conta (che significa 25/30 milioni di euro di danno); chi invece (leggasi tifoso interista) sperava in un festeggiamento posticipato sarà rimasto deluso per la revoca e la non assegnazione degli ultimi due scudetti; chi invece addirittura pensava ad una amnistia (Clemente Mastella su tutti!!!!!!!!!) è rimasto con un pugno di mosche (e meno male).
La sentenza certo non appare leggera però mi lascia un po' scettico sulle pene a carico dei singoli personaggi di Calciopoli. A conti fatti con queste conclusioni si è voluto colpire quasi esclusivamente le società. I 5 anni di inibizione al capo supremo di questo sistema, Luciano Moggi, mi sembrano davvero una bazzecola.
Allora tutto il cosiddetto Sistema Moggi dove è andato a finire. La Cupola allora era formata dalle varie squadre coinvolte e non dai vari Mazzini, Bergamo e Pairetto. Ci capisco sempre meno in questa storia.
Capisco molto bene però che tra dirigenti che lasciano il calcio con una ricca pensione, giocatori pronti a ricevere milioni da altri club, arbitri salvati o reintegrati in breve tempo chi farà le spese saranno i tifosi innocenti. So che è impossibile ma pensate che bello sarebbe se i giocatori, per decisione della Commissione Federale, venissero obbligati a restare nelle squadre di appartenenza nel rispetto del proprio contratto, A o B che sia. Questa sì che sarebbe giustizia.

Alessandro

14 luglio 2006

Tempo di sentenze

Vorrei che per una volta l'italianissima moda di discutere sulla giustizia italiana scompaia. Le sentenze di primo grado che tra poco verranno lette dall'avvocato Cesare Ruperto non dovrebbero essere messe in dicussione. Tante parole sono state spese contro questo processo: troppo veloce, con motivazioni politiche, l'inutilità di colpire le società al posto dei dirigenti, la parzialità delle intercettazioni telefoniche prese in esame. Tutto vero: se il processo avesse dovuto avere tempi giusti il prossimo campionato non si sarebbe dovuto disputare. Siete sicuri che i tifosi, che molti invocano per difendere le proprie squadre, sarebbero concordi con questo? La risposta è no, infatti. Tutti coloro che hanno indagato su "calciopoli" sono nomi autorevoli e che rappresentano una garanzia per l'equità della sentenza di primo grado. Se le società vogliono ancora che questo sport sia rispettato in Italia, dovrebbero evitare strascichi giudiziari. Si dovrebbero accettare con serenità le decisioni, perchè questo calcio è malato e va pulito. Senza paragoni tra una squadra e l'altra, perchè la gravità di ogni situazione è ben nota alla Corte d'Appello federale. Si vogliono verdetti giusti e non una giustizia esemplare. Siamo sicuri che chi ha indagato ha svolto al meglio il proprio dovere.

Carlo

Processo alla persona sbagliata

E' incredibile. Anche se siamo diventati Campioni del Mondo con tanta fatica e sudore c'è ancora qualcuno che cerca di gettare fango su questo titolo.
La FIFA ha aperto un'inchiesta sul caso Materazzi-Zidane per accertare l'entità delle frasi urlate dal difensore azzurro all'indirizzo del fuoriclasse francese. L'effetto potrebbe essere una squalifica di Materazzi, da un minimo di 2 giornate (frasi lesive dell'onore) a un massimo di 5 (frasi razziste) di stop.
Trovo che sia davvero assurdo, da parte di un organo come la FIFA, cercare di proteggere un gesto violento e stupido come quello di Zidane, andando a cercare attenuanti nella possibile provocazione dell'azzurro.
Seguo tantissimo e da tanto tempo il calcio e di gesti inutili, ignoranti e violenti ne ho visti diversi ma non ho mai sentito di inchieste aperte per capire la provocazione subita dall'autore di tali sciocchezze. Se Zidane ha ricevuto insulti da Materazzi aveva tutti i diritti e tutte le giustificazioni per insultarlo a sua volta, anche in maniera ancora più offensiva, ma nel momento stesso in cui ha tirato quella testata e ha colpito violentemente l'avversario, passa inevitabilmente dalla parte del torto. Non ci sono scusanti.
L'atteggiamento della FIFA mi sembra votato solo alla ricerca di attenuanti al gesto di colui che è stato eletto miglior giocatore del torneo. Cercando di capire cosa ha scatenato l'ira del francese, la FIFA sta tentando di salvare la faccia dopo le critiche ricevute da tutto il mondo per non aver avuto il coraggio di ritirare quel premio, dopo quanto successo in finale.
Per me questa è la verità, altrimenti si cadrebbe in uno degli episodi più tristi della storia del calcio: giustificare un gesto violento e assurdo, ripreso da mille telecamere, visto in tutto il mondo anche e soprattutto da bambini e giovani calciatori.

Alessandro

Aggiornamento 20/7/2006, ore 16:34 - E' ufficiale. La FIFA ha decretato 3 giornate di squalifica per Zidane e ne ha combinate anche 2 a Materazzi. INCREDIBILE!! Così si viene a creare un pericolosissimo precedente........

12 luglio 2006

A grande richiesta...

....ecco il mitico Fabio Caressa nella sua performance da Campioni del mondo!!



Alessandro

11 luglio 2006

Campioni per sempre!


Non ho mai visto tanta gente festeggiare per lo stesso motivo. E a dir la verità non avrei mai pensato che avrebbe potuto succedere. L’ebbrezza del mondiale è tutta qui, nella felicità di una nazione che trova sempre motivi nuovi per dividersi. Gioiamo tutti, da nord a sud, per questo evento. “Chissà se mi ricapita”, pensavo mentre con i miei amici andavo a festeggiare dopo due ore e quarantuno minuti di sofferenza. Non ero ancora nato quando nel 1982 Dino Zoff alzò nel cielo di Madrid la terza coppa del mondo. Oggi ringrazio di essere qui per vedere quello che sta succedendo in Italia. Roberto Baggio mi aveva illuso nel 1994, me l’aveva fatta sognare quella coppa. Ora a realizzare i nostri desideri sono arrivati gli operai specializzati, Grosso, Materazzi, Gattuso, Buffon.
Non so, e faccio fatica a comprendere, come possa essere passata per la testa di Lippi l’idea di far tirare il quinto rigore a Fabio Grosso. Hai azzeccato anche questa, Marcello, e ti meriti tutti i nostri complimenti. Certo che hai avuto un gran coraggio. Nella lista dei cinque rigoristi c’erano due giocatori, De Rossi e Grosso, su cui in molti non avrebbero puntato un euro. Fabio Grosso non ha i piedi di Gattuso, certo, però tra tirare l’ultimo rigore di una finale mondiale e una punizione in Palermo-Empoli c’è davvero un abisso. L’ha colmato tutto il buon Fabio, e sul dischetto del rigore sembrava avere la smorfia di quello che non ha niente da perdere. Ha dimostrato che l’esperienza internazionale non è il fattore che incide di più in un mondiale. Quello che conta è la fame, la voglia di dimostrare quanto si vale e la convinzione di non dover avere timore dell’avversario.
Questa è la vittoria del gruppo. Non ci sarà un Paolo Rossi come nell’82, questo Mondiale l’hanno vinto in ventitre. Grosso, Cannavaro, Buffon, Gattuso, Materazzi, Pirlo sono i primi nomi che vengono in mente se si pensa alla vittoria in questo mondiale. Notate bene: non c’ è un attaccante. L’Italia non è il Brasile, vince solo se ha una marcia in più in difesa. I goal verranno, l’importante è evitare di prenderne. E così è stato, se è vero che i capocannonieri azzurri a questo Mondiale hanno segnato due goal e uno di loro è Marco Materazzi.
Matrix, leone azzurro e nerazzurro, se ti avessi davanti ti spiegherei che non tutta Italia ce l’ha con te. Sei un po’rude, a volte sei stato violento in modo gratuito, ma sei un leader nato. Uno che trascina, che non è nato per essere comandato ma per comandare. E se negli stadi italiani continueranno a fischiarti, metti sotto la tua maglia una scritta: “9-7-2006: anche tu che mi insulti hai esultato grazie a me”. E guardali tutti in faccia, perché se non fossi quello che sei forse saremmo qui a vedere le immagini di Zidane che alza quella Coppa. E invece la sollevi tu al cielo, anche per tutti quelli che ti hanno insultato in questi anni, anche per tutti quelli che ti volevano fuori dal mondo del calcio. Hai servito la vendetta lenta, la migliore, dimostrando sul campo quello che sei. Fai tesoro di questa esperienza.
Probabilmente Marcello Lippi lascerà la Nazionale tra pochi giorni. Solo lui conosce i veri motivi di questa decisione, forse si è sentito abbandonato dopo lo scandalo di “calciopoli”. E’ difficile ripetere un capolavoro, molti giocatori lasceranno la Nazionale dopo questo trionfo. Il gruppo sarà da rifondare, e forse è giusto partire da un nuovo condottiero.
Comunque sia, grazie. Le emozioni di questi giorni rimarranno indelebili ricordi nelle nostre vite.

Carlo

10 luglio 2006

ITALIA IN PARADISO

Ammettiamolo. Se il 9 di giugno ci avessero chiesto quanto credevamo in questa Nazionale e in un titolo mondiale avremmo risposto nulla o quasi. Invece questo gruppo ha stupito tutti.
Ha stupito per grinta, freddezza, solidità, voglia di vincere e compattezza. Sono queste le basi che ci hanno fatto vincere il nostro quarto titolo Mondiale. Unite però ad un'altra caratteristica che è insita in gente come Cannavaro e Gattuso, ossia il possesso e l'uso incondizionato (mi prendo questa licenza poetico-giornalistica) di due palle non quadrate ma cubiche!!
Non sarà una caratteristica tecnica o tattica ma è quella che ci ha permesso di vincere. E' quella che ha spinto Grosso sulla fascia al 93' minuto contro l'Australia. E' quella che non ha fatto tremare le gambe a Totti davanti a Schwarzer pochi secondi dopo. E' quella che ha fatto moltiplicare Gattuso in giro per il campo (perchè non posso pensare che ce ne fosse uno solo). E' quella che ha dato la forza a Grosso (sempre lui) di calciare quel pallone alle spalle di Lehmann al 120' minuto. E' quella che ha fatto giganteggiare il piccolo Cannavaro sopra la testa di tutti. E' quella che ha tolto a Buffon la paura di sbattere rovinosamente contro il palo pur di fermare l'Ucraina. E' quella che ha alzato in aria per due volte il colosso Materazzi. E' quella che ha permesso a Lippi di sbagliare poco o nulla e di credere in un gruppo, compattarlo, ovattarlo dalle critiche e portarlo in trionfo.

Grazie Ragazzi per tutto questo. Abbiamo lottato, sofferto e gioito con voi. Adesso, come ha urlato Fabio Caressa ieri sera, abbracciamoci tutti e vogliamoci tanto bene.


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Alessandro

07 luglio 2006

ANDIAMO A BERLINOOOO

ALZATE IL VOLUME E GODETEVI LE PIU' BELLE TELECRONACHE DI QUESTO MITICO GERMANIA - ITALIA 0-2!!!!

ORO
Fabio Caressa e Beppe Bergomi, SKY:



ARGENTO
Telecronaca Spagnola, commento tecnico Diego A. Maradona:



BRONZO
Telecronaca sudamericana:


Alessandro

06 luglio 2006

Lo psicologo e San Gennaro


Uno psicologo potrebbe introdurre Italia-Francia dicendo che le proprie paure vanno superate. E la nostra si chiama Francia. L’epilogo inaspettato di questi campionati del mondo ci propone un incontro già visto ben due volte tra il 1998 e il 2000. L’esito sono state due sconfitte azzurre, una ai rigori (la famosa traversa di Di Biagio) e l’altra con un golden goal. Un Europeo e un Mondiale sfumati grazie soprattutto a molta sfortuna. Quello che vedo nei giocatori italiani oggi è una gran voglia di arrivare in fondo. Buffon viene da un brutto periodo, dopo il coinvolgimento in un’indagine sulle scommesse. Cannavaro è il capitano coraggioso, alla fine della sua carriera azzurra, a cui manca il sigillo finale. Zambrotta ha dimostrato al mondo di essere il miglior terzino a livello internazionale. Materazzi ha bisogno di rivincite, dopo che in tutti gli stadi italiani è fischiato per la sua fama. Grosso sembra Peter Pan, e non vuole smettere di sognare. Perrotta ha inziato a correre lo scorso ottobre e non ha ancora smesso. Pirlo vuole dimostrare a tutti la sua tecnica e la sua unicità mondiale come giocatore. Camoranesi sa che non avrà altre occasioni, anche perché in Italia molti non vedono di buon occhio “l’oriundo”. Del Piero può rifarsi di anni di critiche. Gilardino si deve consacrare a livelli mondiali. Toni è lì per dimostrare che anche la provincia può essere decisiva in un Mondiale (e per strappare il contratto della vita il prossimo anno, dopo tanti spesi nelle serie minori). Inzaghi è Inzaghi. Ma prima di tutti arriva lui, San Gennaro Calabro. Gattuso è il simbolo del calcio che non può incantare, non deve farlo. Proprio per questo è l’idolo dei tifosi. Sempre l’ultimo a mollare, San Gennaro. Un miracolo non vederlo reagire alle mille provocazioni dei tedeschi in semifinale. E’ arrivata anche la maturità .Bravo Gennaro, proteggici anche domenica sera.
Vedo un’Italia diversa rispetto alle ultime manifestazioni europee ed internazionali. Tutti questi giocatori hanno motivazioni enormi. Si sa che queste contano nel calcio anche più del talento. E allora facci sognare ancora San Gennaro, perché per noi vali quanto Zidane.

Alla prossima puntata.
Carlo

05 luglio 2006

Italia: Colpo Grosso con consegna a domicilio

Secondo Der Spiegel siamo mammoni, pigri, esibizionisti, addirittura parassiti. Ma dopo ieri sera il simpaticissimo giornalista si sarà sicuramente mangiato la penna con cui ha scritto queste cose. Perchè li abbiamo domati, dominati e sbattuti fuori da casa loro. Adesso cari i miei tedeschi tirate fuori un po' di cervello e ammettete una vittoria netta, meritata, voluta, cercata e alla fine ottenuta nella maniera più incredibile e per questo più bella.
Come scrive Il Foglio, più che per la pizza i tedeschi ci ricorderanno per il mandolino, nel senso del cu.... che gli abbiamo fatto.
Vignetta di Artefatti

Alessandro

02 luglio 2006

Via alla Manovra bis: chi ben comincia è a metà dell'opera

Bisogna ammetterlo. Questa volta le premesse per una buona Manovra economica ci sono tutte.
Il cosiddetto pacchetto-Bersani, approvato dal Consiglio dei ministri, vara una Riforma decisamente consistente dal punto di vista economico (8 miliardi da spalmare in due anni) e dal punto di vista sociale, andando a toccare temi importanti per il cittadino-consumatore.

L'intervento correttivo proposto dal Ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani prevede infatti diversi punti chiave.
BANCHE: i tassi di interesse sui c/c bancari dovranno essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce. Gli istituti di credito non potranno modificare unilateralmente le condizioni di contratto, ma dovranno comunicarlo prima al cliente (cosa che adesso non avviene!!). Spetterà quindi al cliente, entro 40 giorni, decidere se accettare o meno oppure se disdire gratuitamente il contratto.
CASA: i proprietari di case potranno liquidare l'imposta della dichiarazione dei redditi, Unico o 730. Viene soppresso l'obbligo della dichiarazione Ici. L'Agenzia del Territorio sarà obbligata a trasmettere in tempo reale i dati delle variazioni oggettive e soggettive ai Comuni.
ANAS: sono previsti rifinanziamenti di 1 mld di euro per l'Anas e di 1,8 mld per le Ferrovie dello Stato.
FARMACI: via libera alla vendita nei supermercati dei farmaci da banco.
PANE: è prevista la liberalizzazione della produzione di pane.
TAXI: è prevista la liberalizzazione del sistema delle licenze, per permettere di possedere ed usare più taxi con una sola licenza oppure di organizzare, da parte dei Comuni, bandi per il rilascio di autorizzazioni temporanee.
ORDINI E PROFESSIONISTI: la riforma prevede la liberalizzazione degli ordini (tranne medici e giornalisti). In parole povere verranno abolite le tariffe minime e massime stabilite dai singoli ordini; questo per permettere una negoziazione del prezzo delle prestazioni dei professionisti (costerà meno quindi l'avvocato o il notaio). Inoltre gli studi professionali potranno farsi pubblicità.
AUTO E MOTO: la firma per il passaggio di proprietà per l'auto si potrà fare in Comune (togliendo quindi i tempi e i costi del notaio). Gli assicuratori non avranno più l'esclusiva con le singole compagnie assicurative; questo permetterà la possibilità per gli utenti di essere informati sulle varie opzioni presenti sul mercato assicurativo.
ATTIVITA' COMMERCIALI: scompariranno le limitazioni alla scelta della composizione delle merci da tenere in negozio e i parametri sulla distanza minima tra un esercizio e l'altro.
Un governo attento al cittadino-consumatore quindi. Capace di effettuare scelte coraggiose anche a rischio di sfavorire categorie importanti come i professionisti e i commercianti. Vedremo se il coraggio verrà premiato.
QUI il testo completo della Manovra (da Repubblica.it)

Nel frattempo è al lavoro anche il Ministero delle Comunicazioni. Il Ministro Paolo Gentiloni ha infatti dato il via all'Iter per modificare la famosa Legge Gasparri. Le parole del Ministro fanno trasparire la volontà di allungare i tempi di transizione della tv al digitale terrestre (adattandoli al resto dell'Europa), di aprire il mercato delle telecomunicazioni con l'obiettivo di ridurre il cosidetto "duopolio" Rai-Mediaset e di liberalizzare un mercato troppo bloccato, anche grazie all'innovazione e ai vantaggi ai consumatori e alle imprese.

Buon lavoro a tutti dunque.
Alessandro

01 luglio 2006

Zambrotta-Toni: l'Italia vola

Finalmente. L'Italia del gruppo, l'Italia di Cannavaro e Buffon, l'Italia di To-To (Totti-Toni), l'Italia di Lippi, L'Italia di Pessottino è di nuovo tra le prime quattro squadre del mondo. Se sarà podio lo scopriremo più avanti ma adesso è ora di festeggiare.
Finalmente è stata una Nazionale vera, con una gran voglia di dimostrare, di giocare, di vincere.
Finalmente è stata la Nazionale di Luca Toni e di Francesco Totti.
Finalmente è stata una Nazionale che è piaciuta, che ha convinto anche fisicamente, che ha vinto imponendo ritmo e gioco e che ha segnando tre reti subendo soltanto nel primo quarto d'ora iniziale del II° tempo.
Marcello Lippi non sarà certo l'uomo più simpatico del mondo, avrà sbagliato (come tutti) in passato, avrà avuto un aiuto non indifferente dal cosidetto "fattore Cu...", ma bisogna ammettere che questo gruppo adesso si gode i frutti di un buon lavoro e di una ottima duttilità tattica.

Ci aspetta la Germania ora. E non intendo solo l'undici che metterà in campo Klinsmann ma ci attenderà una Nazione intera, pronta a fischiarci ad ogni passaggio, ad ogni fallo, ad ogni colpo subito. Ci aspetta naturalmente una squadra tosta, organizzata, giovane e presuntuosa.
Ballack, Klose, Podolski fanno paura ma dal loro punto di vista anche Cannavaro, Zambrotta e Buffon ne incutono parecchia. Metzelder, Mertesacker e Lehmann invece intimoriscono decisamente meno ed è proprio lì che i nostri (Totti, Toni, Gilardino, Inzaghi che siano) devono puntare e fare male.

L'autostrada che il tabellone ci ha regalato fino ad adesso è finita, cambia improvvisamente in una strada sterrata, insidiosa ma per questo più gloriosa da percorrere.
Forza Azzurri!!

Alessandro


 
Non voglio dimostrare niente, voglio 
mostrare. Federico Fellini