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29 giugno 2006

Non si cambia proprio mai...

Tra le righe di questo blog, qualche tempo fa, avevamo pesantemente attaccato la pop-star Britney Spears per la sua condotta di vita e per il discutibile esempio che poteva rappresentare per i più giovani (qui il post del mio collega Carlo).
A pochi mesi di distanza la situazione è drasticamente peggiorata. Non solo abbiamo assistito a scene pietose tipo la Spears piangente in tv perchè stressata all'inverosimile da paparazzi e giornalisti o ancora la pubblicazione di fotografie della cantante americana in cui rischia più volte di farsi cadere dalle mani il figlioletto, adesso a fare scandalo sono altre fotografie apparse sul magazine Harper's Bazaar.
Il servizio propone una serie di fotografie che ritraggono una corvina Britney Spears nuda e per di più in cinta di sei mesi. Oltre al dubbio gusto di certe pubblicazioni, mi stupisco sempre di fronte ad atteggiamenti così stupidi ed esibizionisti. Mi consola il fatto che probabilmente sono le ultime cartucce che un mito (???) in crollo verticale cerca di sparare.

Alessandro

Andrea Bargnani corona il suo sogno

E' storia. Andrea Bargnani (foto) corona il suo sogno. Questa notte, sul parquè del Madison Square Garden, è stato chiamato come prima scelta assoluta nel Draft NBA 2006.
Non era mai successo che un italiano entrasse nella Lega più famosa del mondo dalla porta principale, camminando sul tappeto rosso delle Star.
Andrea è stata la scelta dei Toronto Raptors che, senza trucchi e senza soprese finali, ha puntato sul nuovo fenomeno del basket italiano.
QUI il video della chiamata di Andrea (da Repubblica.it).

Andrea Bargnani è nato a Roma il 26/10/1985, è alto 211 cm per 105 kg di peso.
E' reduce da una annata strepitosa alla Benetton Treviso, coronata con la conquista di uno scudetto tanto inaspettato quanto meritato.
"Alto, versatile, ala perimetrale con un terrificante primo passo, un eccellente tiro da fuori e una elevata intelligenza cestistica... Ha bisogno di lavorare a rimbalzo e nel gioco spalle a canestro, ma ha un raro talento offensivo": questo il giudizio di buona parte della stampa americana sulle doti del romano. Niente male davvero.
Il talento è indiscusso, la voglia di mettersi in luce, di migliorare e di vincere è tanta, il morale è alle stelle: gli ingredienti per una grande avventura quindi ci sono tutti.
In bocca al lupo Mago

Alessandro

28 giugno 2006

Grazie Dan!

Dal sito http://espresso.repubblica.it/local

Dan Gay a 44 anni smette di giocare a basket

CANTU’. Dopo una lunghissima carriera da giocatore di basket, ben 22 stagioni con 784 partite giovate e 7.627 punti segnati in serie A, il «capitano» Dan Gay a 44 anni suonati abbandona il parquet per dedicarsi all’attività di allenatore del settore giovanile. Il pivot originario di Talhassee, in Florida, oltre a lasciare l’attività agonistica, saluta anche Cantù dove ha giocato dal 1985 al 1988 e poi dal 2000 al 2006, per tornare a Bologna, ma alla sponda Virtus (alla Fortitudo ha giocato dal 1993 al 1997), dove assumerà l’incarico di responsabile del settore giovanile. Dan Gay, dopo la carriera nella Ncaa, il campionato universitario americano, si era trasferito in Italia nel 1984 con la maglia di Rieti e poi ha giocato a Cantù, Treviso, Pistoia e a Bologna con la Fortitudo. Il pivot ha anche acquisito la cittadinanza italiana e disputato con gli azzurri gli Europei del 1997, vincendo la medaglia d’argento. Fra i vari record che detiene, quello di primo rimbalzista nella storia della Pallacanestro Cantù.

Sono tifoso canturino e per noi Dan è stata un'istituzione più che un capitano, un allenatore in campo per tutti i più giovani. Dopo tanti anni aveva imparato anche il dialetto brianzolo ed era diventato un vero canturino. Dopo la prima esperienza in maglia biancoblu sul finire degli anni 80, Gay era tornato a Cantù per gli ultimi anni di carriera e per far da "chiocchia" ai giovani e ai neoacquisti americani. Una straordinaria carriera chiusa a 44 anni per la sua grande costanza e serietà nell'affrontare l'attività agonistica.
Caro Dan, un grande in bocca al lupo per la tua nuova attività in una squadra così gloriosa come la Virtus Bologna. A dir la verità, pensavo che la "tua" Fortitudo ti avrebbe offerto un incarico in società. Le strade si dividono, ma i ricordi non si possono cancellare. Grazie Dan per tutto quello che hai fatto in Brianza. Sono sicuro che una buona parte del tuo cuore rimarrà sempre qui.

Alla prossima puntata.
Carlo

Per Gianluca

Forza Gianluca. Sono le uniche, semplici, forse banali, parole che mi escono spontanee dopo quello che ho letto e sentito tra ieri e oggi.
Ho sempre visto, da tifoso milanista, Gianluca Pessotto come un ragazzo semplice, tranquillo, intelligente e sereno, catapultato in quel mondo, pazzo e frenetico, che è il calcio.
Ne è uscito solo quest'anno, appendendo le scarpette al chiodo con alle spalle tanti successi, sportivi e umani. Amato da allenatori, compagni e tifosi di tutti i colori e di tutte la bandiere. Ha vissuto con i colori bianconeri ma è come se avesse indossato tutte le maglie.
Adesso che sta attraversando un periodo difficile della sua vita sono sicuro che quell'intelligenza, quella serenità e quell'amore che è riuscito a conquistarsi nel cuore di tutti, saranno la cura migliore che Gianluca possa desiderare.
I motivi del gesto poco contano, almeno non devono contare per noi. Per noi deve contare solo il rispetto e l'affetto per un uomo in difficoltà.
Allora Forza Gianluca, sono sicuro che presto tornerai a ricoprire quel ruolo di Team Manager che svolgerai alla grande. La nuova Juve ha bisogno di persone come te. Adesso più che mai.

Alessandro

Aggiornamento 29/6/2006, ore 12:25: I medici delle Molinette di Torino dicono che le condizioni di Gianluca Pessotto hanno subito un lieve peggioramento. La certezza di ieri che fosse fuori pericolo, oggi sembra rimessa in dubbio. Incrociamo le dita. Ancora di più Forza Gianluca.

Aggiornamento 1/7/2006, ore 12:25: E' tecnicamente riuscita l'operazione al piede destro a cui è stato sottoposto Gianluca nella mattinata di venerdì. Il bollettino delle 15, unico della giornata, parla di "condizioni esattamente come giovedì e questa è una cosa buona. Il paziente è ancora sedato e la prognosi resta riservata" (da Tgcom).
Forza Gianluca.

Aggiornamento 6/7/2006, ore 11:05: Stanno migliorando le condizioni di Gianluca Pessotto. Le operazioni sono riuscite, i medici sono ottimisti e la moglie Reana ha dichiarato che Gianluca muove la testa e riconosce le persone. Scongiurato il rischio di una paralisi.
Forza Gianluca.

Aggiornamento 14/7/2006, ore 12:20: Dopo un breve periodo in cui sembravano peggiorare, le condizioni di Pessottino stanno migliorando e mantengono una certa stabilità. I problemi interni sono quelli più preoccupanti ma l'altro giorno la visita dei nazionali juventini che hanno portato la Coppa del Mondo all'amico è stato un momento di grande gioia per il team manager bianconero.
Forza Gianluca.

25 giugno 2006

Casa reale...


"Sono un sessomaniaco". Così si definisce Vittorio Emanuele di Savoia, un uomo che (e ringrazio i miei antenati per questo) avrebbe potuto essere ora Re d'Italia. Benedetta repubblica, se questo doveva essere il destino della monarchia! Se anche la sorella non ritiene Vittorio Emanuele degno della nomea di "Savoia", dopo gli interrogatori di Potenza se ne sono convinti anche tutti gli altri italiani. E pesare che quest'uomo era considerato un "reale", un gentlemen. La dubbia moralità di quest'uomo e tutti i suoi affari sporchi in giro per l'Italia hanno fatto emergere un quadro della situazione preoccupante (da notare anche il post precedente di Alessandro). Videopoker, prostitute, il mondo dello spettacolo, tutto si mischia in un esplosivo concentrato di un storia che sarebbe prefetta in una commedia all'italiana degli anni 80. Peccato che di mezzo ci sia la "casa reale"...

Alla prossima puntata.
Carlo

24 giugno 2006

Grazie Mario

Che Mario Sconcerti fosse un giornalista un pò presuntuoso, sicuro di possedere solo lui la verità sul calcio è un dato di fatto.
L'altra sera però, negli studi di Sky Mondiale Show, ha regalato ai presenti e ai telespettatori una pessima lezione di giornalismo.
Dopo un commento sulla Nazionale di cui pochi avevano capito il senso, Ilaria D'Amico gli ha chiesto lumi sul suo ragionamento e lui ha risposto all'incirca (l'ora era tarda) così: "io ho sempre detto che parlo solo per le persone intelligenti, quindi se dico una cosa chi la capisce bene, chi non la capisce pazienza".
A questo punto, visto l'intoccabilità di Mario Sconcerti, devo pensare che ho sempre sbagliato io ha pensare che l'obiettivo del giornalista fosse quello di usare un linguaggio semplice, chiaro, che non precludesse a nessuno la possibilità di ricevere e di capire le informazioni che voglio trasmettere.
Il "tocco di classe" di Sconcerti è ancora più assurdo se fatto in un contesto come la televisione, il mezzo popolare per eccellenza.
Ancora una volta (perchè non è nuovo a episodi come questo), Grazie Mario.

Alessandro

23 giugno 2006

E noi ci stupiamo ancora....

Questi sono i verbali dell'interrogatorio effettuato dal p.m. di Potenza Henry John Woodcock (W) alla soubrette Elisabetta Gregoraci (G) il 12 maggio 2006. Più chiari di così............
Informazioni e formattazione dal sito di Repubblica

W: dica la verità, signorina Gregoraci, insomma... dica la verità. Non c'è niente di male, ognuno è padrone della propria esistenza. (...) Ci è andata a letto con Sottile o no?
G: ci siamo scambiati dei bacini... una persona molto carina.
W: dei bacini? Che bacini, insomma...
G: eh... è stato molto... molto sensibile nei miei confronti. (...)
W: le telefonate che lui faceva non sono proprio l'espressione...
G: no, no.
W: ... di un gentleman.
G: e infatti no, per niente, anche un po'... tra virgolette, mi ha dato anche fastidio (...) è tutto imbarazzante, cioè mi sembra...
W: è molto imbarazzante.
G: perché è la prima volta che mi capita una cosa del genere nella mia vita. Sono anche un po', mi sento anche un po' anche... sinceramente a stare qui... non impaurita, però un po' strana, non è sicuramente un ambiente piacevole, insomma.
W: L'abbiamo intimorita in qualche modo?
G: No, assolutamente.

W: senta, lei l'amore con Sottile l'ha fatto quel pomeriggio alla Farnesina?
G: eh...
W: eh? Dica, risponda, signorina... Ha fatto l'amore alla Farnesina? E dica sì o no, signorina Gregoraci.
G: no, no.
W: e quando l'ha fatto?
G: ma no, non l'ho fatto.
W: e che cosa è successo alla Farnesina? (...)
G: ma nulla... io... l'ho salutato nel suo ufficio, abbiamo parlato...
W: e questi bacini quando ve li siete dati?
G: quando sono arrivata e quando sono andata via.
W: ah, quindi è stato un bacino di saluto?
G: sì. W: non c'è stato mai... quindi, voglio dire, lei è sicura... io, guardi, io non è che glielo posso chiedere tutto il pomeriggio (...) io più che ricordarle, diciamo, che lei deve dire la verità, più che... io credo che...
G: va bè, ok, è capitato, io l'ho fatto, sì.
W: ha fatto l'amore?
G: perché mi andava di farlo. (...)
W: ma nella Farnesina? Nel suo ufficio alla Farnesina? Eh?
G: sì. (...) A un certo punto la Gregoraci vuole fare dei chiarimenti.
G: cioè... io ho appena detto: "Ho fatto l'amore". Non è stato neanche proprio così, cioè ci siamo scambiati delle tenere effusioni. Adesso non mi va di dire, non so, i particolari, le carezze, i bacini, le cose...
W: no, no. Va bene. (...)
G: cioè non è neanche far l'amore, è farsi delle coccole. Ha capito? Adesso mi vergogno a spiegarle anche i particolari...

Insomma dai erano solo coccole fatte al portavoce di un politico per lavorare in Rai.....cosa vuoi che sia......è normale no??
Vignetta di Mauro Biani

Alessandro


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22 giugno 2006

Italia, ancora Hiddink

Sarà dunque l'Australia il nostro prossimo avversario. La squadra guidata dal tecnico olandese Guus Hiddink ha pareggiato 2-2 con la Croazia ottenendo così una tanto sudata quanto storica qualificazione agli ottavi. Sudata, storica ma soprattutto meritatissima perchè il risultato finale tradisce l'andamento della partita, letteralmente dominata dagli australiani e messa in discussione solo dalle insicurezza del portiere Kalac, che contro gli azzurri probabilmente restituirà il posto al titolare Schwarzer.
Tocca a noi azzurri quindi fermare i canguri gialloverdi. La storia, la tradizione e la differenza tecnica ci impongono un sorriso di soddisfazione. Ma deve essere, a mio parere, un sorriso molto contenuto e carico di rispetto. L'Australia è una squadra molto compatta, dura da affrontare perchè forte fisicamente, capace di tenere sempre alto il ritmo (cosa in cui noi pecchiamo non poco) e messa tatticamente molto bene in campo da un mago della panchina come Hiddink. Non abbiamo un bel ricordo del tecnico olandese, capace di buttarci fuori dal Mondiale del 2002 con la sua Corea. Tatticamente bravissimo, coraggioso nelle scelte e nei cambi, tenace e dalla mentalità vincente è un tecnico di altissimo livello.
La squadra dei "socceroos" unisce una buona quantità a delle buone individualità: Neill in difesa, Emerton, Grella, Bresciano e Cahill a centrocampo, Kewell e Viduka in attacco sono giocatori di tutto rispetto.
Le armi per superare un ostacolo non proprio così semplice sono la velocità e la qualità delle nostre giocate offensive contro una difesa abbastanza lenta (leggasi Inzaghi titolare) e una attenta fase difensiva: importante, più che il lavoro della difesa (apparsa molto sicura contro i cechi), la copertura affidata ai vari Gattuso e Perrotta, per limitare centrocamposti veloci e offensivi come Bresciano e Cahill.
Se vogliamo arrivare lontano non deve essere questo tipo di avversario a farci girare troppo la testa ma non bisogna mai sottovalutare niente e nessuno. Corea 2002 insegna.
L'Italia vista contro i cechi per cinismo e attenzione potrà bastare contro gli australiani ma contro squadre stellari (vedi Argentina o il Brasile di stasera contro il Giappone) non sarà assolutamente sufficente.

Alessandro

Tanto rumore per nulla (forse)

Con quella paura nelle gambe nei primi venti minuti, poteva andare decisamente peggio. Invece l'Italia di Materazzi e Inzaghi passa il turno come prima classificata nel suo girone ed aspetta una tra Croazia e Australia negli ottavi di finale (il verdetto questa sera).
Nonostantre tutto, questa Nazionale non mi convince. Molto meglio in difesa (tutti e 5 si sono ben comportati, ottimo Buffon), centrocampo solido ma con poche idee, attacco decisamente insufficiente. Totti e Gilardino non mi hanno convinto. Il romanista non ha la gamba e lo vedrebbe anche un cieco, nonostante insista con i suoi cucchiai. Gilardino sufficiente ma non di più (avrei preferito vedere Toni unica punta o Inzaghi dall'inizio). Rendo merito ai due goleador di giornata: Materazzi, il calciatore più odiato d'italia esclusa la parte interista, ha fatto vedere che in campo il suo lavoro lo sa fare ancora bene. Inzaghi avrebbe segnato anche di naso, oggi. Come direbbe Ciccio Graziani "se magnava l'erba". Avanti così allora, ma i dubbi rimangono. Negli ottavi spero di trovare gli australiani: i croati sono un cliente più difficile da superare.

Alla prossima puntata.
Carlo

21 giugno 2006

L'informazione televisiva in Italia

Mi posso fidare dell’informazione televisiva italiana? Insomma, vi fidate di almeno un TG trasmesso in TV? E’una domanda semplice ma quanto mai d’attualità. Il duopolio italiano, con il polo pubblico e privato, è da tempo quello che offre il panorama nazionale. Tre reti da una parte, tre dall’altra, più La7. In tutto sono 7 Tg diversi tra loro. Diversa l’impostazione che ogni direttore vuole del suo Tg.
Personalmente non mi fido dell’informazione televisiva italiana. Prendo ogni notizia che viene data con il beneficio del dubbio. Soprattutto per quanto riguarda politica e cronaca. Spesso mi chiedo come facciano certi personaggi a dichiararsi giornalisti di professione. Fino a poco fa, esisteva un personaggio in Italia di cui mi fidavo: Enrico Mentana. Chissà come mai, da qualche tempo non è più direttore del Tg5. Fortunatamente da quest’anno ha la sua rubrica di approfondimento in seconda serata, Matrix, un esempio di buon giornalismo. E non dimentico Report di RaiTre: in una parola, l’esempio da seguire se si vuole avere un’informazione completa e non censurata. Rispetto alle altre nazioni europee, penso che il panorama italiano sia misero ma purtroppo impossibile da cambiare. E allora godiamoci l’orso bruno abbandonato che ci offre Studio Aperto.

Alla prossima puntata.
Carlo

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Tributo a Zidane

Mi unisco al tributo ad un grande campione come Zidane (iniziato dal mio collega Carlo) con questo bellissimo video.



Alessandro

Basket, l'ora dell'ultimo canestro

E' ora dei verdetti per il basket italiano e americano.
La sorte ha voluto che nella stessa serata (o meglio nottata) venissero aggiudicati entrambi i titoli di campione.
In una combattutissima serie finale la Benetton Treviso, dell'Mvp Ramunas Siskauska, ha strappato lo scudetto dal petto della Climamio Bologna vincendo 3 partite su 5.
A poche ore e a molti chilometri di distanza i Miami Heat di Shaquille O'Neal si sono imposti per 4-2 nella serie finale contro i Dallas Mavericks del tedesco Nowitzki.
Una finale spettacolare che ha visto i Miami prima sotto 2 partite a 0 poi, con un monumentale Dwyane Wade (naturalmente Mvp delle finali, nella foto), riportare le sorti sul 2-2 e infine andare a vincere l'anello con un pesante break di 4 partite consecutive.
Per i commenti lascio il campo (se vorrà) al mio collega Carlo, nota voce radiofonica del nostro basket.

Alessandro

20 giugno 2006

Allez Zizou!

Capolinea. Anzi, chapeau, caro Zizou.
Non posso salutare altrimenti la tua meravigliosa carriera. Il più grande giocatore francese della storia, uno dei più grandi degli ultimi vent’anni, lascerà il calcio al termine dei Mondiali. Zinedine Zidane, prima di tutto, è un grande uomo. A 33 anni, con un altro anno di contratto plurimilionario con il Real Madrid, con la possibilità di un esilio dorato nei paesi arabi, con mezza Europa che lo vorrebbe ancora in campo a deliziare i palati calcistici più esigenti, Zizou ha avuto il coraggio di dire basta. C’è un momento, nella carriera di un calciatore, dove si capisce di non poter dare più il massimo. Quando il cervello vorrebbe, ma le gambe non possono. Non è lo stesso per tutti i giocatori, dipende molto da come si sono saputi gestire atleticamente negli anni migliori di carriera. Zinedine ha capito che il suo momento era arrivato ora. Vuole lasciare il miglior ricordo di sé. Non vuole macchiare gli ultimi anni da calciatore con delle prestazioni che potrebbero essere lontane da quelle dei tempi migliori. Da uno come lui ci si aspetta sempre la giocata decisiva, quella che cambia l’incontro. E’ la consuetudine. L’intelligenza di un uomo sta proprio qui: essere conscio dei propri limiti. Non sono i milioni che interessano a Zidane (d’altra parte ne ha già incassati abbastanza), per lui è più importante l’immagine. E nessuno potrà scalfire tutto quello che ha regalato a milioni di appassionati in questi anni. Nessuno lo vedrà trascinarsi in campo come un “vecchietto” a fine carriera. Il suo ricordo resterà forte nel tempo. E quando si penserà a Zidane torneranno in mente tutti i suoi numeri decisivi.
Non auguro alla tua Francia di uscire già al primo turno. Fosse così, la tua ultima partita sarebbe un’anonima Francia - Corea del Sud. Abbiamo bisogno ancora di qualche lampo di classe, caro Zizou, poi potrai cominciare la tua nuova vita. Hai scelto la vetrina migliore per uscire di scena e spero di poter aspettare ancora un po’ prima di calare il sipario.

Alla prossima puntata.
Carlo

Germania 2006, fine di una generazione

Ronaldo, Del Piero, Raul, Nedved. Cosa hanno in comune questi 4 calciatori? Sono tutti in parabola discendente di carriera. E vi spiego perché.
Luis Nazario da Lima, Ronaldo per il mondo intero, da almeno due anni non è più quello dei tempi migliori. Ha perso potenza, esplosività nello scatto, capacità di dribbling. Non è solo questione di forma fisica, come sostengono in molti. E’ più semplicemente età biologica. Più che “non vuole” per lui ora si deve usare il “non può”. Anche nell’ultimo anno al Real Madrid l’ex interista non ha riproposto molte di quelle giocate che lo hanno reso celebre agli occhi del mondo intero. Non ha più la corsa e lo scatto bruciante di qualche tempo fa. E’ un bambino viziato e spero che possa comprendere in che punto della carriera si trova per poter gestire al meglio i prossimi anni.
Alessandro Del Piero è uno dei calciatori più intelligenti del panorama europeo. Per la Juventus è stato un dirigente in campo da almeno cinque anni. Gestisce al meglio lo spogliatoio, i rapporti con gli allenatori, quelli con i media e con i tifosi. Un uomo squadra perfetto. Ma dall’infortunio del 98 Del Piero non è più lo stesso giocatore. E non tiratemi fuori le cifre. E’ un attaccante che ormai non sa più segnare. La realtà è questa. Non salta mai l’uomo, non è veloce, ha un buon tiro e nulla più. Utile sui calci da fermo, ma a volte irritante nella manovra offensiva della squadra. La sua intelligenza gli permetterà di gestire questi ultimi anni di carriera al meglio.
Raul, nonostante il goal in Spagna – Tunisia, non può più competere con attaccanti come Torres o Villa. Sono più freschi, senza timori, vedono la porta come pochi altri. Raul non è mai stato decisivo in una competizione internazionale (nemmeno in Champions League) ed è ora che faccia spazio ai giovani, anche al Real. E’ troppo lento, scarso di testa, non salta l’uomo da tempo.
Nedved dopo il Pallone d’oro 2003 ha subito un’involuzione fisica notevole. Per un centrocampista che faceva della corsa e del dinamismo le sue doti principali, i 33 anni si fanno sentire. Anche sotto porta l’ex laziale non è più decisivo come prima. Il suo vantaggio sono le sue capacità tattiche in campo. Legge la partita come pochi altri e dosa bene le sue energie. Questo gli potrebbe concedere ancora un paio d’anni a buoni livelli.
Ogni critica è ben accetta e aspetto di essere smentito dai fatti di questo Mondiale.

Alla prossima puntata.
Carlo

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Inghilterra, rischio combine??

Un'altra Svezia-Danimarca a un paio d'anni di distanza? Oggi potrebbe accadere in Germania anche se la vittima non sarà l'Italia.
Non voglio incarnare il classico italiano che vive sempre con la cultura del sospetto però i tabloid inglesi e i giornali tedeschi parlano molto della partita di oggi tra Inghilterra e Svezia per una possibile combine tra le due squadre. La situazione è molto semplice: mentre Germania ed Ecuador si giocano senza troppi patemi d'animo il primo posto nel girone A, nel girone B l'Inghilterra sfida la Svezia che non è ancora sicura della qualificazione, col Paraguay già eliminato. Il dubbio sorge dal fatto che all'Inghilterra va benissimo un pareggio per restare prima (ed evitare in teoria la Germania), così come un pareggio è perfetto per assicurare alla Svezia il passaggio del turno ai danni di Trinidad & Tobago.
Quindi se stasera vedrete un bel 2-2 (spero di essere smentito) non pensate subito male e interpretatelo come un piccolo favore che Sven Goran Eriksson (c.t. inglese) ha fatto ai suoi connazionali svedesi........

Alessandro


AGGIORNAMENTO 20/6/2006, ore 23.30: Indovinate com'è finita???
Svezia 2 - Inghilterra 2!! Pareggio spettacolare, in dubbio fino all'ultimo, grande lotta in campo ma...............pareggio doveva essere e pareggio è stato.
E sull'ultimo gol non venitemi a raccontare che sono stati tutti lisci involontari......

Alessandro

19 giugno 2006

W la Radio

Ciao!! Ascolta la radio sul nostro blog mentre leggi e commenti i nostri post!
Nella colonna di sinistra trovi il Juke Box dove scegliere la radio che preferisci!
Il pulsante sotto il box contiene il link al sito PaginaInizio.com dove puoi trovare tanti gadget con cui arricchire il tuo blog!
Buon ascolto e buona lettura!!

A.C.

18 giugno 2006

Dopo Italia-USA


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Alessandro

L'Italia depone le armi?

Non voglio sparare sulla Croce Rossa. Ma ieri sera ho visto una Nazionale talmente brutta che mi sento in dovere di commentare. La cosa più sbagliata sarebbe farmi prendere dall'istinto del tifoso, mandare a quel paese tutto e tutti e iniziare a tifare per Trinidad & Tobago. Allora mi sembra giusto fare una analisi obbiettiva di ciò che ho visto.
Non trovo molti punti a favore di questa Italia. Il gol di Gilardino, quello ingiustamente annullato a un rientrante Gattuso, il movimento di Pirlo e il punticino conquistato sono le uniche cose che mi vengono in mente.
Gli aspetti negativi invece non scarseggiano.
-L'assetto tattico della nostra nazionale è stato, fin dalle prime battute (e per questo ancora più preoccupante), non propositivo, rinunciatario, quasi sottomesso. Lasciare spazi, iniziativa e qualche palla gol a una squadra come gli Stati Uniti non denota attenzione e voglia di andare avanti. Sembrava quasi che la voglia di riscatto degli americani dopo le tre sberle ceche fosse più forte e concreta della ventata di entusiasmo e di convinzione nei propri mezzi derivante dalla nostra buona affermazione sul Ghana.
-La scelta di Lippi in difesa non mi ha molto convinto: nelle precedenti uscite della nazionale il c.t. aveva spesso utilizzato Zambrotta sulla destra con Grosso a sinistra; ieri sera lo ha rispostato a sinistra dando fiducia a Zaccardo. Con tutto il rispetto per questo ragazzo (e non parlo dell'autogol) trovo che sia assolutamente inadatto al ruolo di terzino titolare della Nazionale. Oltre al capitolo Panucci su cui mi sono già ampiamente espresso, non capisco le motivazioni per cui preferire il palermitano a Oddo, più esperto e reduce da una grande stagione con la Lazio.
-Altra nostra carenza tattica è stata l'incapacità di superare un avversario, tecnicamente inferiore, costretto a giocare in 9 uomini per tutto il secondo tempo. Lippi inoltre ha effettuato l'ultimo cambio a quasi mezzora dal termine (???) e, con l'infortunio di Perrotta, siamo stati costretti a giocare praticamente in parità numerica, soffrendo ulteriormente.
-Capitolo De Rossi: premettendo che io lo considero il centrocampista italiano più forte dei prossimi 5/6 anni per la sua completezza, non è riuscito a togliersi quella ombra di "cattivo" per la quale è conosciuto in Italia. Non solo ha sbagliato, colpendo volontariamente al volto McBride, ma nel dopo partita si è scusato dicendo "salto sempre così".......di male in peggio.
-La forma generale mi sembra che abbia fatto un grosso passo indietro. Lippi ha dichiarato che la squadra non deve essere al top adesso ma più avanti. Certo Mister, ma al più avanti ci si deve arrivare. Soprattutto Toni mi ha veramente colpito. L'attacante della Fiorentina è assolutamente fuori forma. Lento, macchinoso, impreciso, poco uomo-squadra. Iaquinta e il vorace Inzaghi scalpitano. Per non parlare di Totti che dobbiamo assolutamente ritrovare per sperare in qualcosa.
Non siamo fenomeni ed è ora di capirlo. Nel mio post di commento sulle gare di esordio avevo parlato molto bene dell'Italia, ma ieri sarebbe dovuta arrivare una gara figlia del carattere e della maturazione di un gruppo e purtroppo non è arrivata.
Caro Lippi, c'è tanto da lavorare e purtroppo c'è poco tempo.

Alessandro

16 giugno 2006

Gli idoli della mia generazione: Oronzo Canà


Gli idoli non muoiono mai. Settimana scorsa, facendo zapping in Tv, ho rivisto (per la centesima volta) uno dei film cult della mia generazione. "L'allenatore nel pallone", con Lino Banfi, è una perla di diverimento all'italiana. Lo rivedrei altre cento volte ridendo come la prima. Qualcuno avrà da obiettare: film a livello culturale troppo basso. Ma forse il bello è proprio questo, si vede l'Italia di qualche anno fa in tutta la sua bellezza popolare.E' il film più azzeccato da vedere in questo periodo di Mondiali.
Un consiglio a Lippi: il 5-5-5 e la bi-zona ci farebbero fare il salto di qualità.

Alla prossima puntata.
Carlo

Parlamento pulito

Pensi che un politico condannato in via definitva dalla Giustizia italiana non debba sedere sulle poltrone del nostro Parlamento?? Allora aderisci all'iniziativa di Beppe Grillo "Parlamento Pulito".
QUI la pagina Web con tutte le informazioni.

Alessandro


Aggiornamento 20/6/2006: Notizia presa da corriere.it:
BARI - Mandato di arresto per l'ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto nell'ambito dell'inchiesta sul presunto illecito affidamento al consorzio San Raffaele di Roma dell'appalto da 198 milioni di euro per la gestione di undici residenze sanitarie assistite (Rsa). Ma Fitto non va in carcere: essendo stato eletto in aprile alla Camera dei deputati nelle liste di Forza Italia, fino all'eventuale autorizzazione di Montecitorio è stato messo agli arresti domiciliari.

Alessandro

15 giugno 2006

Febbre tedesca

Quando miliardi di persone ti fissano, è difficile compiere con serenità anche i gesti più semplici. Eppure l'ingrato compito di stupire tutto e tutti è il dovere dei giocatori che partecipano a questo mondiale. La vetrina offerta dalla Germania in questi giorni sarà per molti irripetibile e per questo da sfruttare a pieno. Il singolo vuole emergere dalla squadra con forza, per mostrare al mondo il suo valore. Ecco il primo appunto che faccio a molte squadre che disputano questi Campionati del mondo. In campo bisogna ragionare in 11, spesso lo si fa da soli e la maggior parte delle volte con scarsi risultati. L'Italia vista in campo lunedì ne è l'esempio. Si dice sempre che un buon attaccante debba essere egoista, e concordo con questa massima. Ma contro il Ghana se ne è abusato troppo. Toni e Gilardino, una volta serviti dentro l'area, non hanno mai cercato il compagno di reparto più libero. Grave errore. Apprezzo più un assist decisivo che un goal solo davanti al portiere. In Italia c'è il brutto vizio di tirar fuoti solo le cifre quando si parla di un attaccante, ed è la cosa più sbagliata che si possa fare. Nessun giocatore può vincere da solo un Mondiale, e sarebbe bene ricordarlo agli attaccanti azzurri. La prestazione di lunedì sera non mi ha convinto. Qualcosa non ha funzionato in modo perfetto. Su ogni calcio d'angolo si sarebbe potuto segnare, date le capacità del portiere avversario. Ma non è il risultato che non mi soddisfa, piuttosto è il gioco espresso dagli azzurri. La difesa, escluso Nesta, non può reggere il confronto con grandi attaccanti. Il centrocampo si è salvato, ma l'attacco mi è apparso troppo sprecone. Totti mi è piaciuto, spero che con il passare del tempo migliori la sua condizione. I suoi tiri da lontano ci servono come il pane, perchè il pallone usato in questo mondiali è davvero leggero e prende traiettorie davvero strane.
Se Alessandro ha parlato di squadre, io voglio soffermarmi sui singoli.
Ballack, faro tedesco, nella partita contro la Polonia non ha brillato. Non era marcato a uomo e godeva di buona libertà. Troppo nervoso, sente le responsabilità del mondiale di casa.
L'attacco spagnolo, in una parola, è atomico. Villa e Torres meglio di Raul e Morientes. Sembrava un'idiozia prima di questo mondiale ma è la pura realtà. Giovani, veloci, senza timori, attaccanti completi. Ne vedremo delle belle.
Shevchenko frenato da due fattori: il suo infortunio e i compagni di squadra.
Kakà ottimo, veloce e preciso come sempre, unisce una tecnica meravigliosa alla rapidità d'esecuzione che pochi al mondo possono vantare. In grande condizione. ha un vantaggio: non ha troppa pressione come ne hanno (per motivi diversi) Ronaldo, Ronaldinho e Adriano. Il primo è un'ombra. In una parola, lento. Si diceva che Adriano giocasse male nell'Inter per preservare la sua condizione per i Mondiali. Mai affermazione fu più falsa. Ronaldinho può crescere, su di lui ci sono troppe aspettative.
Henry e Zidane troppo supponenti. Un bel bagno d'umiltà farebbe comodo. A mio parere la Francia è troppo vecchia, sia negli uomini sia nella mentalità. Una sconfitta contro la Svizzera non sarebbe stata una casualità. E' un suicidio tenere Trezeguet in panchina, un attaccante che tocca poche palle in un incontro, ma almeno la metà finiscono dietro i portieri avversari. Letale.
Aspetto Rooney con impazienza. E' potente e preciso, anche se non ha un carattere facile. Spero possa scendere in campo almeno al 50%. Lampard e Gerrard sono la coppia centrale più forte al mondo perchè sono una diga contro gli avversari e hanno la freddezza di una punta sotto porta.
Robben è, attualmente, l'ala più forte al mondo. I suoi dribbling in corsa sono uno spettacolo per gli occhi. Van Nistelrooy può solo beneficiare dei suoi assist. Devastante contro la Serbia.
Saviola, come dice un mio caro amico, è uno dei giocatori più sottovalutati del mondo. Tanto si parla di Messi da dimenticarsi le sue capacità. Il giocatore del Barcellona diventerà tra qualche anno il migliore al mondo, ma Saviola è un attaccante completo, che svolge un lavoro infinito di raccordo tra i reparti ed è una volpe in area. Cosa chiedere di più?
Figo unico nonostante l'età.

Mi scuso se ho dimenticato qualche nome, ho cercato di compilare un commento il più completo possibile. Anch'io sono stato assalito dalla febbre tedesca.

Alla prossima puntata.
Carlo

Nel sondaggio seguente potevo inserire solo 7 alternative. Per votare altri calciatori, lasciate pure un commento al post.


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14 giugno 2006

Mondiale, primi bilanci

Siamo al primo giro di boa. Il ghiaccio è stato rotto e mi sembra che sia già possibile stilare una mini-pagella per giudicare le squadre scese in campo in questa prima fase.
La premessa legata a tutte le variabili dell'esordio è d'obbligo, come lo è la cautela con cui vanno espressi i giudizi ma è vero anche che le partite disputabili sono al massimo sette per arrivare in finale e quindi 90' sono già un buon indice della forza e della forma delle squadre.

PROMOSSE:
-Spagna 8: la più bella sorpresa di questo inizio di Mondiale. Alla prima uscita umilia l'Ucraina con un secco 4-0. Solida in difesa, a centrocampo unisce qualità e quantità e in attacco ha mostrato fantasia e ottima concretezza (Villa e F. Torres su tutti). Età media tra le più basse, imminente il completo recupero del capitano Raul e un girone molto abbordabile la mettono sul trampolino di lancio.
-Italia 7,5: ottima partenza degli uomini di Lippi che scoprono nel centrocampo il proprio punto di forza (e di equilibrio). Atteggiamento offensivo, la ritrovata vena di Pirlo e Totti (deve comunque crescere), l'ottimo lavoro di Gilardino e Toni, un'istancabile Perrotta sono le tante note liete. Le due fasce difensive e una difficile lotta per la testa del girone con i cechi i punti a sfavore.
-Repubblica Ceca 7,5: ottima partenza per la squadra di Nedved. Solida in difesa e molto creativa grazie ai due leader in mezzo al campo (lo juventino, appunto, e il piccolo-genio Rosicky), deve riprendersi dall'infortunio dell'attaccante-boa Koller ma ha già pronta la mossa Baros. Duro avversario per chiunque.
-Argentina 7: buona prova degli uomini di Pekerman (dubbie alcune sue scelte). Ottime garanzie dal centrocampo in sù; con il rientro di Messi può far paura. Ballerina dietro, forse Samuel non dava fastidio. Unico dubbio il girone di ferro nel quale è stata inserita.
-Croazia e Svizzera 6,5: sono l'esempio che una ottima organizzazione di gioco e tanta grinta danno sempre buoni frutti.

RIMANDATE
-Germania 6: mancava Ballack e non è poco. Ma dietro fa davvero acqua ovunque. Se davanti è molto temibile e il centrocampo è tosto, Klinsmann deve aggiustare una difesa pericolante già col Costa Rica (5.5) figuriamoci con altre squadre.
-Inghilterra 6: mancava Rooney e anche qui non è poco. Forte in difesa e a centrocampo, dove non teme confronti, deve però sperare nel recupero del suo giovane fenomeno perchè la coppia Owen-Crouch non dà garanzie.
-Olanda 6: Van Basten punta sui giovani e nella prima uscita fa abbastanza bene. Un po' insicura la difesa, corre tanto (e bene) il centrocampo ma è davanti che l'Olanda deve costruire di più sfruttando la velocità di Robben (come sul gol) e il fiuto di uno spento Van Nistelrooy. Comunque buone potenzialità.
-Portogallo 6: se non ci fosse Figo sarebbero dolori. Scolari deve sfruttare di più il talento di uomini come Deco e Cristiano Ronaldo; anche perchè davanti Pauleta è troppo leggero per certe partite.

BOCCIATE (si fa per dire)
-Brasile 5.5: forse andrebbe tra le rimandate ma con un potenziale del genere fare un esordio così è una delusione. Meno male che c'è Kakà perchè dei quattro tenori là davanti è l'unico in forma. Ronaldinho troppo evanescente, Ronaldo e Adriano troppo fermi, da tutti ci si aspetta di più. E' di gran lunga la più forte ma lo deve dimostrate sul campo.
-Svezia 5.5: non è certo tra le favorite ma ci si aspetta qualcosa in più da questa squadra con un buon potenziale.
-Francia 5: la grande delusione. Già lasciare un goleador come Trezeguet in panchina 90' per me è uno scandalo se poi tutta la squadra gioca in modo così sterile lo è ancora di più. Lenta e con poche idee. Non sarà più la grande Francia ma da gente come Henry e Zidane è lecito aspettarsi molto di più.
-Ucraina 4.5: trova una Spagna trita tutto ma da Sheva e soci ci si poteva aspettare una partenza migliore.

Adesso godiamoci il secondo giro di partite. Sono sicuro che più della metà di quanto scritto sopra verrà ribaltato, ma questo è il bello del calcio.
Buon Mondiale a tutti
Alessandro

P.s. Per notizie e curiosità sul Mondiale tedesco vi consiglio:
-Mondiali 2006, dietro le quinte del Mondiale di Germania
-Mondiali 2006, quelli che il calcio....non lo guardano mai
-Mondiali 2006, visti da lontano

13 giugno 2006

Esordio positivo


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Alessandro

11 giugno 2006

Sincerità please

Muro di silenzio lo ha chiamato Francesco Saverio Borrelli pochi giorni fa. Muro di gomma lo hanno definito i giornali. Muro di ignoranza lo giudico io.
La maggioranza degli interrogatori effettuati dal pool guidato dall'ex-guru di Tangentopoli hanno fatto emergere un generale e deprorevole silenzio sulle responsabilità soggettive dei protagonisti del cosiddetto caos di calciopoli.
Dall'arbitro De Santis che rivendica la sua partecipazione al Mondiale tedesco dicendo di "esserselo meritato" al dirigente rossonero Meani che si definisce "malato di calcio", dalla facoltà di non rispondere sfruttata dal vice-presidente Figc Mazzini e dalla segretaria Fazi, alla mancata apparizione del grande accusato Luciano Moggi.
Ancora una volta l'ignoranza e la codarderia di queste persone hanno prevalso sul buon senso. Invece di gettare altro fango perchè non gettare la maschera e aiutare un mondo del calcio che è stato la vostra casa e il vostro lavoro per anni?
Il pallone per riprendersi, come abbiamo già scritto più volte in questa sede, ha bisogno di pene dure e indiscutibili ma anche di sincerità.
Il giochino del silenzio praticato dai vari dirigenti e arbitri non aiuta nessuno.
Senza dimenticare che è inutile, perchè la voce e le parole che dovrebbero venire fuori adesso sono già ben impresse nella mente di tutti e registrate sui nastri in mano alla giustizia.
Allora perchè continuare a fingere???
Vignetta di Artefatti


Aggiornamento 12/6/2006: Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus, interrogato questa mattina da Borrelli ha esordito dichiarando: "non parlo nè adesso nè dopo". Complimenti.


Alessandro

Rap, dove si va?


Qualche tempo fa mi si è detto, giustamente, che questo blog non contiene post dedicati alla musica. Il motivo è semplice. Di solito si cerca di affrontare argomenti dove le basi di conoscenza sono solide e le argomentazioni non possono mancare. Quelli che affrontiamo in questo blog sono temi su cui potremmo prolungare le nostre discussioni all'infinito.
Non mi definisco un intenditore di musica e non ho la pretesa di esserlo o volerlo diventare. Sono appassionato, ma nulla più. La ascolto molto volentieri. E' una delle cose belle della vita.
Quando si è soli in auto è la cosa più bella che ci possa essere. Soprattutto se sei in mezzo al traffico per molto tempo.
Ieri, mentre tornavo verso casa mia, ho notato che le varie radio "passano" con grande frequenza musica rap, sia italiana sia americana. Da noi sembra che sia arrivato il boom di questo genere musicale. I 16enni sembrano non ascoltare altro.
Quello che mi chedevo è questo: che valore ha questo genere musicale oggi nel mondo? Semplici melodie e parole da ricordare con facilità o genere di denuncia sociale dove la parola è un'arma contro società e istituzioni?
Mi sembra che oggi esistano due tipi di rap, in America come in Italia. Uno che vuole iniziare le discussione, l'altro che le vuole spegnere vendendo facili testi a persone con poca voglia di ragionare. Due anime opposte per un dualismo inconciliabile. Spero che la prima direzione possa prevalere.
Il personaggio della fotografia in alto è Frankie Hi-nrg. Lo ritengo un artista della parola. Riesce a dare emozioni vive sfruttando a pieno tutte le potenzialità del linguaggio. Fa parte di quelli che usano il rap come un'arma per discutere e mostrare i difetti. I suoi testi sono un vero capolavoro, la sua capacità di modellare le parole e legarle è unica, come il suo modo di far pensare chi lo ascolta. Lo stimo molto.
Ogni commento a questo post è ben accetto, anche se in disaccordo con quanto ho scritto.

Alla prossima puntata.
Carlo

09 giugno 2006

Riscatto mondiale

Il calcio italiano, immerso nello scandalo più grave di sempre, non poteva avere destino migliore. L'occasione di riscatto è dietro l'angolo: iniziano oggi i mondiali di Germania, e gli azzurri hanno la possibilità di sviare l'attenzione dei media dai processi che coinvolgono molti giocatori e dirigenti della massima serie. Da buoni italiani, ci uniremo al coro che sosterrà gli azzurri in terra tedesca. Senza dimenticare, però, quello che sta accadendo in Italia (e la sua gravità).
Da oggi i più grandi calciatori del mondo si sfideranno nel mondiale più scontato delle ultime edizioni (Brasile favoritissimo), ma proprio per questo tutto da vedere, perchè una competizione del genere può riservare grandi sorprese. La Grecia degli ultimi Europei in Portogallo ce lo insegna. E allora, forza Azzurri, perchè in fondo i mondiali sono la nostra (possibile) salvezza.

Alla prossima puntata.
Carlo

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05 giugno 2006

Rossi vola sulle ali del Mugello

Asfalto bollente, rombi di motori assordanti, tute e caschi dai mille colori, un cielo azzurro che si mescola dolcemente con le morbide colline toscane, bandiere, cappellini, magliette e striscioni gialli e rossi e soprattutto tanta tanta gente ad assicurare la festa. Questo e molto altro è stato il Gran Premio d'Italia al Mugello.
L'emozione che ho vissuto ieri in uno degli autodromi più belli d'europa è stato qualcosa di indescrivibile. Le verdi colline della Toscana sono state letteralmente invase da più di 140.000 persone divise tra tribune, prati, colline per non parlare delle migliaia di avventurieri che hanno vissuto la tre-giorni al Mugello sul proprio camper, impegnati con le prove in pista, le grigliate, le partite a carte e le tante bevute in compagnia.
Tutto ha contribuito allo spettacolo. La gara della 125 è stata tiratissima e molto combattuta. Il duello tra Pasini, Bautista e Pesek è stato tra i più emozionanti della giornata. Notizia lietissima la vittoria dell'italiano. Più soft la gara delle 250 con un bel trenino di 4-5 moto in testa alla corsa vinta poi dallo spagnolo Jorge Lorenzo.
Ma lo spettacolo vero il Mugello lo ha espresso, naturalmente, con la MotoGp.
Al momento della gara la tensione è salita subito alle stelle. Lo scontro in prima fila era tra il team di casa, la Ducati di Capirossi e Gibernau, e il fenomeno tinto di giallo, Valentino Rossi.
La gara è stata un susseguirsi di sorpassi e staccate, l'ultima ha deciso la vittoria di Rossi su Capirossi, autore di un gara comunque strepitosa. Pubblico in festa, l'autodromo si tinge di giallo, ancora di più di quanto non lo fosse prima. La pista viene invasa dai tifosi che si lanciano senza la minima esitazione a provare l'ebrezza di correre sulla pista con qualsiasi mezzo possibile.
Ho visto affrontare le curve più insidiose a trattori, carrettini di legno trainati da Ciao e addirittura a monopattini. Tutto fa spettacolo.
Il mio collega Carlo ha perfettamente ragione: la squadra di Mediaset per il motomondiale è fenomenale e ieri il carisma, l'ironia e la forza di Guido Meda sarebbero state la ciliegina sulla torta alla grande festa dato che, con tutto il rispetto, la performance del deejay Ringo non è stata memorabile.
Valentino Rossi dunque torna in corsa per il campionato con una prova di forza che ha dell'incredibile ma che, considerando il personaggio di cui stiamo parlando, non mancherà di ripetersi.

Alessandro

04 giugno 2006

Meda c'è!

Con questo post voglio solamente fare dei ringraziamenti. Nella più anonima domenica pomeriggio di un Giugno che tarda a riscaldarsi, la voce di Guido Meda che usciva dal mio televisore era un inno alla gioia. La gara della MotoGp di questo pomeriggio, che si correva al Mugello, è stata davvero straoridinaria, con continui colpi di scena, sorpassi compiuti in pochi centimetri e piloti a più di 300 km/h che intrecciavano le loro traiettorie. Quello che mi ha fatto apprezzare ancora di più tutto questo è il servizio offerto da Mediaset, che schiera i suoi "magnifici 4" Guido Meda, Loris Reggiani, Paolo Beltramo e Alberto Porta. Meda è un fenomeno, un animale da telecronaca. E' il Piccinini della MotoGp. E' puntuale, schietto nei commenti, più o meno neutrale e ti fa vivere la gara come un infarto continuato. Oggi al suo invito "alzatevi dal divano" l'ho fatto davvero. Quasi in trance, come se il caro Guido fosse lì accanto a me. Loris Reggiani è poi un maestro nel tirare fuori la "belva" che c'è in Meda e in quanto a sincerità delle battute non è certo da meno. A mio parere, la coppia più spassosa del telecronismo italiano. Beltramo e Porta sono due grandissimi professionisti con una passione innata per le due ruote che traspare in ogni intervista.
Rossi&soci ce ne mettono del loro in pista, ma la squadra di Mediaset funziona davvero bene, soprattutto se paragonata con quella della Formula 1. Certo anche lì non aiuta la noia offerta in pista dalle 4 ruote.
Insomma, grazie Guido perchè con le tue cronache terresti sveglio chiunque. Sei un fedele compagno di viaggio, il vicino di casa simpatico di tutti. Sei il giornalismo sportivo che mi piace e magari mi piacerebbe diventare.

Alla prossima puntata.
Carlo

p.s. Saluti al mio collega Alessandro che era al Mugello oggi. L'hai vissuta dal vivo ma hai perso la telecronaca di Meda!

03 giugno 2006

Grazia, perchè?

Il Guadrasigilli Clemente Mastella e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hanno firmato da pochi giorni il provvedimento di grazia per Ovidio Bompressi. Era stato condannato con Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani a 22 anni di carcere per l'omicidio del commmissario Luigi Calabresi, avvenuto a Milano nel 1972.
Non discuto se Bompressi fosse innocente o meno, perchè è stato un processo a deciderne la colpevolezza. Quello che mi rende indignato, come cittadino italiano, è questa decisione.
Il ministro Clemente Mastella ha sbagliato perchè non può presentarsi ai cittadini italiani in questo modo. Oltretutto omettendo anche di avvisare i familiari del commissario Calabresi. Chi ha vissuto quegli anni forse sentirà un vuoto per quello che è accaduto. Perchè presentarsi come ministro con questo atto di Grazia? Se molte erano le perplessità nel vedere Mastella ministro della Giustizia, ora non saranno certo diminuite.
Entro l'anno l'esponente dell'Udeur ha già annuniciato il procedimento di grazia per Adriano Sofri. Perchè, mi chiedo, ridurre la pena a chi si è macchiato di un simile delitto?
Come vi sentireste voi se foste familiari del commissario?

Alla prossima puntata.
Carlo

02 giugno 2006

Il Mugello crocevia della stagione


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Alessandro


 
Non voglio dimostrare niente, voglio 
mostrare. Federico Fellini