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31 agosto 2006

Coniglio Mannaro, grazie ed addio (per sempre)


Ti ricordi questo giorno, Ronaldo? Forse tu e molti tifosi interisti no, ma il sottoscritto se lo ricorda bene. Hai abbandonato l'Inter quando la squadra ha avuto più bisogno di te, dopo un Mondiale da protagonista e anni di cure pagate dal signor Moratti. Volevi essere un "galattico" e lo sei diventato, vincendo poco in Spagna e nulla in Europa. Ma è quello che meritano i giocatori come te: sei un bambino, lo hai dimostrato anche a trent'anni. Spero che la bontà di Moratti non faccia un brutto scherzo ai suoi tifosi, perchè si può accettare il fatto che i calciatori siano mercenari, ma non che possano decidere come e quando vogliono il loro futuro. Severgnini ha definito Ronaldo "Coniglio Mannaro" per quello che ha fatto nell'estate 2002 e la definizione è perfetta per descriverlo. Resta in Spagna, piccolo uomo, che questa maglia non la meriti proprio.

Carlo

30 agosto 2006

Andre Agassi: cala il sipario, tutti in piedi!

Spesso chi ha talento utilizza la follia per esprimerlo. Altrettanto spesso chi ne ha talmente tanto non ha bisogno della follia per emergere. Andre Agassi ha vissuto entrambe queste fasi nella sua incredibile carriera. Trentasei anni, sessanta tornei pro vinti e 2 matrimoni fa nasceva a Las Vegas uno dei più grandi campioni della storia moderna del tennis.
Agassi non è mai stato un tipo timido e introverso. Non è mai stato nemmeno una persona normale. Lui è sempre stato qualcos'altro. Quando nel 1988 scese in campo a Parigi con i capelli lunghi in stile punk, la bandana e i pantaloncini jeans (per stupire il proprio sponsor Nike) nessuno avrebbe scommesso un dollaro sulla carriera di Andre. Era visto come il classico sbruffone americano tutto Big Mac e vestiti colorati. Oggi dopo otto Slam vinti, più di cento settimane da numero 1, 868 match vinti in carriera, una olimpiade e tre coppe Davis, Agassi rappresenta una leggenda del tennis, una leggenda che a 33 anni ha deciso di lasciare il campo, purtroppo per sempre.
Le vittorie però non rendono veramente l'idea di cosa ha significato Agassi per lo sport degli ultimi vent'anni. In campo ha inventato un nuovo modo di giocare a tennis. La sua pallina correva sempre più veloce di quella degli altri. Il suo colpo d'anticipo portato sempre col massimo della forza ha inaugurato uno stile e ha fatto scuola.
Fuori dal campo ha regalato espressioni, colpi di scena e gossip sempre da prima pagina. Le sue love story ne hanno segnato la carriera e la popolarità: la prima fu Barbra Streisand, di 28 anni più vecchia di lui, e poi la bellissima Brooke Shields che piano piano portò Andre più sulle passerelle e nei locali che sui campi da tennis, facendolo scivolare fino al numero 141 del mondo.
Quando nel '99 conobbe e si innamorò di Steffi Graf incominciò per lui una seconda giovinezza. Lui solare, ribelle, anticonformista; lei seria, schiva e metodica. Li unisce l'amore per il tennis ed è con la Graf che Andre riscopre il vero amore per il campo, per il sudore e per la fatica.
La seconda fase della carriera di Andre è segnata da un matrimonio felice condito da 2 figli e tanto lavoro serio sul campo, lontano da pazzia e colpi di testa. La cura funziona perchè a 33 anni vince ancora un Australian Open e diventa il più vecchio numero 1 della storia. In carriera ha guadagnato qualcosa come 31 milioni di dollari ma se pensiamo che con la sua immagine e generosità ha riempito le casse della sua fondazione, nata per aiutare i bambini di Las vegas, con la bellezza di 75 milioni di dollari allora il quadro del personaggio Agassi è davvero completo.
Grazie Campione.

Alessandro

29 agosto 2006

Brescia nel sangue

Sette omicidi in sedici giorni. Non sono cifre che riguardano un bilancio nazionale o regionale. Sono solo quelli accaduti a Brescia negli ultimi giorni. Con ben tre casi nazionali che hanno avuto grande risonanza anche a livello politico, quello che è accaduto nella città lombarda ci deve invitare a riflettere. Non sulla politica, che i problemi li affronta male e li risolve ancora peggio. Non importa ai cittadini se sia la destra o la sinistra a permettere questo. E' il solito scaricabarile tipicamente italiano. Il momento non è dei migliori e la delinquenza si sta facendo sempre più continua. I recenti casi di stupro avvenuti a Milano lo confermano. Il problema è di natura umana: siamo arrivati al degrado più totale. Si uccide per pochi spiccioli, il carcere non fa più paura (anche grazie all'indulto), le leggi sono spesso un optional per tutti. Trasgredire diventa l'unica regola. L'uomo si sta sempre più trasformando in animale e da tale agisce. Senza filtri tra l'istinto e le azioni. Chiudersi in casa non risolve i problemi, anzi. Li acuisce. Questa società egoista, volta al possesso personale e al potere sta comprando poco a poco tutti. Con i grossi rischi che si stanno manifestando in questi giorni. Prevenire è meglio che curare.

Carlo

27 agosto 2006

L'Italia brucia un mondiale in due minuti

Ciao Italia, anzi Sayonara. L'addio degli uomini di Recalcati ai Mondiali giapponesi lascia in bocca il sapore amaro di chi non ha voluto affondare il colpo pur tenendo il coltello dalla parte del manico. La Lituania era un avversario comodamente alla nostra portata, anche alla luce di quanto espresso finora in campo dalla formazione italiana. E invece l'Italia operaia si ferma agli ottavi di finale dopo aver chiuso al secondo posto il girone eliminatorio e aver giocato alla pari con il dream team americano. I quarti erano un obiettivo alla nostra portata e quello che è mancato nel finale dell'incontro con i baltici è stata l'esperienza internazionale, che pochi azzurri avevano. Nei due minuti finali l'Italia ha sprecato cinque comode occasioni per ribaltare l'incontro e mettere la testa avanti ai lituani, colpevoli di un finale in cui sono riusciti a sbagliare l'incredibile. Poca convinzione a rimbalzo, mano tremante ai liberi. E quando tutto sembrava concluso, già con il biglietto aereo per Roma in mano, il capitano Basile ha l'occasione di far rinascere ancora una volta questa squadra datà già per spacciata. Un incredibile errore in difesa dei lituani manda in lunetta il "Baso" con 3 tiri. Il pareggio è alla nostra portata, siamo sotto di 3. E invece l'uomo simbolo della nazionale sbaglia, firmando il suo addio all'azzurro nel modo peggiore. 0/3, e i biglietti aerei si materializzano nelle mani degli azzurri. Si torna a casa in un mondiale dove si poteva dimostrare al mondo che il basket italiano ha raggiunto livelli eccellenti e può sfornare talenti da esportazione. Belinelli è un campione che merita a breve la chiamata in NBA. Gli azzurri hanno pagato sul campo la poca esperienza internazionale del gruppo, e a quersto punto si deve costruire il futuro partendo dagli errori commessi. Salutando il "Baso", che con i suoi tiri ignoranti ha fatto innamorare del basket tanti giovani e continuerà a giocare solo nel suo club, il Barcellona. E con il rimpianto di aver perso una partita più per demeriti nostri che per meriti altrui.

Carlo

25 agosto 2006

Basta!!!

Sono stufo. Non è possibile leggere ancora dichiarazioni di questo tipo. Luciano Moggi che dice: "ci vogliono le prove per accusare le persone e qui le prove non ci sono, ci sono solo ipotesi", "il mio compito era solo quello di proteggere la Juventus" e ancora "dal processo non emergono condizionamenti nelle gare della Juventus, gli arbitri sono stati tutti assolti: siamo stati definiti corruttori senza i corrotti o condizionatori di partite non condizionate".
Caro Signor Luciano, lei che ha rovinato il mondo del calcio, lei che parlava e zittiva arbitri e designatori come fossero i suoi "bravi", lei che ha tolto ai tifosi la gioia del calcio non si può permettere più di dire certe cose. Non riesco davvero a capire dove trova ancora la forza di mettersi dietro ad un microfono o ad una telecamera e sparare certe assurdità senza vergognarsi.
Vuole un consiglio? Chieda scusa ai milioni di tifosi che ha preso per il culo e si chiuda in una bella casetta sul mare a svernare così finalmente non saremo più costretti a rivolgerle la solita frase che gira ormai da mesi ad ogni sua apparizione: "che pena che fa".
Addio Big Luciano.

23 agosto 2006

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Alessandro

21 agosto 2006

L'estate dei buoni propositi

Doveva essere un'estate dai buoni propositi. Propositi di cambiamento e di ottimismo per il futuro. Immaginiamo di aver staccato la spina con il mondo afine giugno e di riallacciare i rapporti solo adesso, cosa troveremmo?
Prima delle vacanze non c'erano grossi presagi di scontri, guerriglie o attacchi kamikaze, il nuovo governo Prodi aveva assicurato che sarebbe stata una estate migliore dal punto di vista degli sbarchi clandestini e dell'immigrazione, Maurizio Costanzo aveva annunciato di lasciare la Domenica di Mediaset, la Juve era stata condannata alla B insieme a Fiorentina e Lazio con il Milan fuori dall'Europa e l'Inter era, come sempre, la regina dell'estate e la sicura scudettata d'agosto.
Al ritorno dalle vacanze, con mio grande disappunto, scopro che tutto invece è fin troppo normale: tra Israele e gli Hezbollah in Libano è scoppiata una tragica guerra, altri nostri soldati partiranno in "missione di pace"; a Londra è stato sventato un terribile attentato simile all 11 settembre; gli immigrati clandestini hanno continuato a raggiungere le nostre coste, purtroppo non senza naufragi e incidenti; Maurizio Costanzo ha lasciato sì Buona Domenica ma ce lo ritroveremo tutti i pomeriggi in uno spazio di approfondimento; Fiorentina e Lazio sono tornate in Serie A e il Milan me lo sono ritrovato magicamente nei preliminari di Champions. L'unica certezza è che sia prima che dopo lo Scudetto estivo lo ha vinto sempre e comunque l'Inter. Meno male.

Alessandro

17 agosto 2006

Ritorno al futuro: la mia estate

Vi siamo mancati? No, vero...ma poco ci interessa. Ritorniamo dopo la pausa estiva per tutti quelli che hanno ancora voglia e pazienza di leggerci. E anche per chi passa un po'distratto per le parole di questo blog. Insomma, si riparte dopo le vacanze. Più cattivi che mai.
Non vi annoio con le solite due righe sull'estate, sui giorni lontano da casa, sul mare e tutto il resto. No, sarei troppo scontato. Cercherò invece di riassumere la mia estate in pochi concetti. Pochi, ma buoni. Riparto con l'eredità che mi ha lasciato questo periodo estivo. Alcuni dubbi sono rafforzati, altri sono nuovi.
-Perchè le donne cambiano non appena spunta il caldo?
-Perchè dalle vacanze non si torna mai a casa come si è partiti?
-Perchè piove sempre?
-Perchè l'amicizia maschile è meglio di quella femminile, che si sbriciola con poco?
-Perchè conosco una persona che dopo aver bevuto 1 birra, 3 cuba libre, un altro mezzo litro di birra e mezzo litro di vino rosso torna a casa alle 7 di mattina e legge il libro di Fabio Volo "Esco a fare due passi" fino a che non lo finisce (h 10,15)?
-Perchè Beppe Bergomi ha urlato "andiamo a Berlino"?


Se mi sovverranno nuove domande estive allungherò l'elenco. Nel frattempo, salve a tutti.
Siamo tornati.

Carlo


 
Non voglio dimostrare niente, voglio 
mostrare. Federico Fellini